Con l’avvicinarsi delle festività, l’atmosfera natalizia deve fare i conti con un generalizzato aumento dei prezzi che investe ogni aspetto della ricorrenza, dagli addobbi al menu del cenone. L’analisi condotta dall’Osservatorio Federconsumatori traccia un quadro economico in salita per il Natale 2025: rispetto all’anno precedente, le famiglie si trovano a fronteggiare rincari medi del 3,7 per cento. Un incremento che tocca trasversalmente tutti i settori, ma che colpisce con particolare incidenza proprio le fasce di spesa solitamente considerate più accessibili.
Dall’indagine emerge un dato singolare: a registrare le impennate maggiori sono i cosiddetti regali low cost, che segnano un +7,1 per cento, seguiti a ruota dal comparto alimentare, dove i prezzi sono lievitati mediamente del 5,1 per cento. Nonostante le difficoltà economiche che ancora gravano su molti bilanci domestici, la propensione al dono resiste, soprattutto quando i destinatari sono i bambini. La spesa media pro capite stimata per chi deciderà di fare acquisti si attesta sui 176,90 euro, con una crescita del 2 per cento rispetto al 2024. Tuttavia, cresce anche la fascia di popolazione che rinuncerà del tutto allo scambio dei pacchetti: la percentuale di chi non farà alcun regalo è aumentata del 7,4 per cento.
Le abitudini di acquisto si sono modificate per ammortizzare i costi. Circa il 72 per cento dei consumatori ha sfruttato il recente Black Friday per anticipare lo shopping natalizio, puntando soprattutto su tecnologia e articoli di fascia alta. Se il commercio online mantiene il suo primato, si assiste a un ritorno d’interesse per i mercatini tradizionali, apprezzati per l’atmosfera e l’offerta di prodotti artigianali.
Le tendenze del 2025 evidenziano una spiccata sensibilità verso la sostenibilità e il risparmio intelligente. Come rilevato dalla sede riminese dell’associazione, l’attenzione all’ambiente orienta molte scelte verso oggetti realizzati con materiali di riciclo o articoli vintage e di seconda mano. Cade anche il tabù del regalo tecnologico ricondizionato: optare per dispositivi rigenerati permette un risparmio superiore al 32 per cento, rendendo accessibili prodotti altrimenti fuori budget.
Sul fronte delle preferenze, l’enogastronomia resta la regina indiscussa sotto l’albero. Cesti con prodotti tipici, vini, formaggi, panettoni artigianali e preparazioni casalinghe come marmellate o liquori sono sempre graditi, affiancati dalla crescente moda di regalare “esperienze” culinarie, come corsi di cucina o degustazioni.
Infine, l’approccio alla spesa si fa sempre più tecnologico e rateizzato. Molti utenti si affidano all’Intelligenza Artificiale per scovare le offerte migliori o trovare idee originali. Preoccupa, tuttavia, l’espansione del metodo di pagamento “Buy Now Pay Later” (compra ora, paga dopo): dopo una crescita significativa nel primo semestre dell’anno, si stima che per i regali di Natale l’utilizzo di questa formula supererà il 36 per cento. Una modalità che, pur offrendo respiro immediato, rappresenta una forma di indebitamento da gestire con cautela per evitare di perdere il controllo sulle uscite future.












