Rimini: studenti senza autobus, Erbetta (Rinascita Civica) accusa Start Romagna e Comune

A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, la mobilità pubblica riminese si trova già sotto accusa. Diverse corse sono state soppresse a causa della mancanza di autisti, lasciando a piedi studenti e famiglie. Tra le più penalizzate, una ragazza del primo anno dell’Istituto Valturio che, secondo la denuncia raccolta, non è riuscita a prendere l’autobus n. 8 delle 13.23 – da Ospedale a Viserba – né quelli successivi, costretti a lasciare a terra gli studenti persino all’Arco d’Augusto.

A sollevare la questione è il consigliere comunale Mario Erbetta, leader di Rinascita Civica, che in una nota ha puntato il dito contro Start Romagna e la gestione del trasporto pubblico locale: “Dopo soli tre giorni dall’inizio delle scuole i servizi sono già nel caos: sapevano che con la riapertura andavano potenziati i mezzi, ma non avendo abbastanza autisti hanno dovuto lasciare i bus fermi”, ha dichiarato.

Erbetta ha ricordato come già dal 2018 Rinascita Civica denunci una cronica carenza di organico, salari poco attrattivi e la necessità di applicare ai neoassunti il contratto integrativo di secondo livello. “Sono passati sette anni e non è cambiato nulla, anzi la situazione è peggiorata. Si annunciano nuovi bus elettrici e tratte del Metromare da milioni di euro, ma nessuno si preoccupa di chi dovrà guidarli”, ha aggiunto.

Il consigliere ha inoltre definito “fallimentare” il progetto formativo “Scuderia Start”, spiegando che le nuove leve riescono a coprire appena i pensionamenti annui. “Da anni ascoltiamo proclami sulla sostenibilità e sulla lotta all’inquinamento, ma con un trasporto pubblico scadente non si va lontano. Il Metromare è diventato luogo di spaccio e gli autisti rischiano ogni giorno aggressioni durante il servizio”, ha denunciato Erbetta.

Rinascita Civica propone non solo incentivi economici e premi di produttività legati alla presenza sul lavoro, ma anche nuove modalità di riscossione dei biglietti a bordo, affidate agli autisti come già accade in altri Paesi, per aumentare gli introiti e migliorare le retribuzioni.

Un attacco frontale, che punta a riportare al centro del dibattito politico locale la questione del trasporto pubblico, già percepito come uno dei talloni d’Achille di una città che punta a definirsi “moderna ed ecosostenibile”.