Due fratelli indagati con l’accusa di avere violentato la sorella fin da quando aveva otto anni. Sotto accusa anche la madre della ragazzina, non ancora maggiorenne: avrebbe saputo, ma scelto di tacere senza intervenire.
UNA STORIA dell’orrore, quella raccontata da una ragazzina che vive nel riminese e che gli inquirenti stanno ancora cercando di ricostruire e verificare. Una ‘bomba’, scoppiata solo tre mesi fa, quando la giovane viene sottoposta a una visita ginecologica di routine. Il medico le chiede infatti se abbia mai avuto rapporti sessuali, ma la risposta di lei gli gela il sangue: «Sì, con i miei due fratelli».
La prima cosa che gli investigatori vengono a sapere è che la famiglia in questione è già parecchio conosciuta dai servizi sociali. Padre, madre e tre figli seguiti da tempo, proprio per la condizione disagiatain cui vivono. Il contesto, spiegano gli assistenti, è di degrado e promiscuità, ma quello che la ragazzina ha raccontato non l’hanno mai nemmeno immaginato.
Secondo il racconto della minorenne, i fratelli approfittavano di lei fin da quando aveva 8-10 anni, rapporti a cui lei non riusciva a dire di no. Vuoi per l’età, vuoi per le sue condizioni psicologiche. Quello che le succedeva, ha detto, lo sapeva anche la mamma, con cui lei si era confidata. Ma, sempre secondo il suo racconto, la donna non le aveva creduto, sostenendo che diceva bugie solo per andarsene di casa.
ORA l’intera famiglia, tranne il padre, è sotto inchiesta con la peggiore delle accuse. Qualche settimana fa si è svolto l’incidente probatorio con la perizia del consulente del pubblico ministero. Il quale, pur sottolineando il contesto in cui vive la famiglia, non esclude che la ragazzina stia dicendo la verità. Gli indagati però negano a oltranza, sostenendo di non spiegarsi perché la sorella li accusa. Il difensore di uno dei fratelli, Alessandro Buzzoni, ha nominato un suo perito di parte per verificare l’attendibilità della giovane. Il Resto del Carlino.it