NIENTE SCONTO di pena. La Corte d’Appello di Bologna ha confermato la sentenza emessa dai giudici riminesi un anno fa. A Ines Clara Calzada, 38enne colombiana, sono stati inflitti dieci anni e sei mesi per avere tagliato la gola a Misano ad Angel De Jesus Herrera Sanchez, dopo un festino a base di droga e alcol e degenerato nella violenza dell’uomo che l’aveva presa a ceffoni e pugni prima del tragico epilogo durante una giornata scandita dagli eccessi.
La donna sudamericana era arrivata a Misano, a casa di conoscenti, per trascorrere una domenica di festa insieme alla stessa vittima, un cliente che la conosceva da tempo e che spesso la aiutava economicamente quando si trovava in difficoltà. Ma quella giornata di festa, con il trascorrere delle ore e dell’alcol e della droga ingeriti, era degenerata tanto che la stessa Ines aveva chiesto a Sanchez di andare via. Ma l’uomo, non solo si era rifiutato di ascoltarla, ma aveva iniziato a pestarla a sangue. Così la colombiana si era recata in cucina ed aveva afferrato un coltello e gli aveva inferto tre colpi, di cui uno, mortale, alla giugulare. La donna, una volta resasi conto dell’accaduto, aveva immediatamente chiamato i soccorsi dicendo che non voleva ucciderlo, ma che voleva solo difendersi. In primo grado la colombiana era stata condannata a dieci anni e sei mesi per omicidio volontario. Durante il processo i figli della vittima si erano costituiti parte civile tramite l’avvocato Paolo Righi. La stessa pena è stata confermata in Appello.
Resto del Carlino