IN QUESTI giorni si fa un gran parlare di preti ricchi. Forse è vero ma prego tenere in considerazione:
1) Dal parroco si va a tutte le ore del giorno e della notte. Da quali uomini di potere si può fare altrettanto? 2) Il prete è disposto a passare tranquillamente dalla parrocchia più ricca a quella più povera, priva di ogni comodità . Questa non è povertà? 3) Il prete non va mai in pensione perché anche in tarda età è disponibile ad andare a benedire le case, a celebrare funerali, a stare con i ragazzi anche se essi sono scatenati. Questa non è povertà? 4) Il prete è sempre capace di perdonare anche chi lo tratta male chiamandolo ‘ricco’ da dentro una macchina fuori – serie. Questa non è povertà? 5) Il prete sa che non può contare sulla disponibilità di nessuno eccetto che degli altri confratelli. Anche se questo lo conforta, è pur sempre un segno di povertà. Domanda: allora non ci sono i preti ricchi? Sì, ci sono stati, ci sono e ci saranno ma se si è leali appena un poco, ci si accorgerà che nella stragrande maggioranza dei casi il prete è ‘povero’ , ovvero è di casa a casa tua.
Don Romano Nicolini
Rimini
Resto del Carlino