Rimini, tensioni al Ttg Travel Experience: escluso Israele, la decisione criticata da Santanché e dall’ambasciatore Peled

Si accende la polemica dopo la decisione di escludere Israele dal Ttg Travel Experience di Rimini, la più importante fiera del turismo in Italia. Una scelta maturata ieri, giovedì 18 settembre, quando Italian Exhibition Group ha comunicato all’Ente del Turismo israeliano il venir meno delle condizioni per la partecipazione, dando seguito a una lettera firmata dal sindaco Jamil Sadegholvaad e dal presidente della Provincia, Jamil de Pascale, che giudicavano “inopportuna” la presenza di Israele.

Il provvedimento ha sollevato reazioni di forte contrarietà. La ministra del Turismo, Daniela Santanché, ha definito “sbagliata” la scelta dell’organizzatore della fiera, perché in contrasto con l’idea stessa di turismo: occasione di dialogo, abbattimento dei muri, strumento di conoscenza reciproca. Ha sottolineato come l’Italia, per tradizione e cultura, non abbia mai discriminato nessuno, proprio in virtù dell’ospitalità che è una delle caratteristiche più amate del nostro Paese.

Durissimo anche il commento arrivato questa mattina dall’ambasciatore israeliano in Italia, Jonathan Peled, che in un post pubblico ha parlato di “ennesima intromissione dell’ideologia politica”. Secondo lui, la decisione è stata piegata a logiche elettorali e rischia di provocare conseguenze pesanti nei rapporti culturali, religiosi ed economici tra Italia e Israele.

Peled ha inoltre ricordato come ogni anno centinaia di migliaia di italiani scelgano Israele per viaggi di lavoro, turismo o motivazioni religiose e come il Paese rappresenti anche un mercato importante di incoming per l’Italia. L’esclusione dal Ttg, a suo giudizio, non soltanto penalizza gli scambi economici ma rischia anche di alimentare sentimenti di antisemitismo e persino rafforzare le strategie dei gruppi terroristici come Hamas.

Il Ttg di Rimini, da sempre crocevia di operatori internazionali del settore, si ritrova così al centro di un vero scontro politico-diplomatico che rischia di far passare in secondo piano la sua natura originaria: essere vetrina mondiale per il turismo e occasione di incontro tra popoli.