Quando stavano insieme ha tentato di buttarla dalla finestra quando era incinta. Ma quando lei si è azzardo a lasciarlo, ha messo in atto una persecuzione feroce, interrotta dalla Squadra mobile che ieri mattina gli ha infilato le manette per stalker. In carcere è finito un riminese, di 33 anni.
La vittima, anche lei riminese, era andata a vivere con lui circa due anni fa. Ma quella che sembrava una storia d’amore tutta rose e fiori, si era rivelata ben presto un incubo. Lui, aveva scoperto, non aveva un buon carattere, ma il peggio era venuto fuori quando aveva scoperto che la sua compagna aspettava un bambino. Un figlio che non voleva e che, secondo il racconto della ragazza, aveva cercato di ‘eliminare’ a suon di calci perchè lei si rifiutava di abortire. E una mattina in preda a una furia cieca, aveva cercato di buttarla dalla finestra. «Muori te, muore tuo figlio», aveva gridato. Quasi ogni giorno erano botte, e le cose non erano cambiate nemmeno dopo la nascita della bambina. Ma ora lei non aveva più paura solo per se stessa, ma anche per la figlioletta, e aveva deciso di andarsene di casa, rifugiandosi dai suoi genitori. Ma da quel momento lui ha cominciato a perseguitarla con un accanimento da paura. Improvvisamente si era convinto che voleva la bambina, e gli agguati e le aggressioni erano diventate continue. Persino al supermercato, dove un giorno aveva cercato di strappargliela via, e solo l’intervento degli agenti della sorveglianza l’aveva messo in fuga.
Niente l’aveva fermato, nemmeno le denunce. Anzi, il suo comportamento si è fatto sempre più feroce, arrivanto a minacciare di ammazzare tutti se non gli avessero dato sua figlia. Una bomba pronta a esplodere, disinnescata, almeno per ora, con l’arresto eseguito ieri mattina. Il Resto del Carlino