Rimini. Testimonianza di una riminese a Parigi: “Un inferno! La gente urlava: hanno ucciso un uomo”.

parigi exNEL GIORNO in cui ricorreva l’anniversario della strage alla redazione di Charlie Hebdo, Parigi ha vissuto ieri un altro incubo. Un giovane marocchino è stato ucciso dalla polizia, mentre tentava di entrare in un commissariato al grido di «Allah è grande». L’uomo, si è scoperto poi, aveva addosso una finta cintura esplosiva e un disegno con la bandiera dell’Isis.
L’EPISODIO ha rigettato nel panico la città, con strade chiuse e mezzi pubblici bloccati per ore. E tra i tanti che si trovavano vicini alla zona della sparatoria c’era anche la riminese Margherita Tercon, che da tempo studia e lavora in Francia. «Tornavo dall’università – racconta – Avevano già chiuso tutte le strade e alcune fermate della metro. All’inizio non sapevo cosa fosse accaduto, così mi sono incamminata a piedi, e lungo le strade era tornato il panico. Sentivo la gente che ripeteva: hanno ammazzato qualcuno. Vedevo le strade barricate e tutti quei militari, quei poliziotti…». Solo dopo un po’ la studentessa riminese ha scoperto che c’era stata una sparatoria, e che era stato ucciso il giovane marocchino che aveva tentato di entrare in un commissariato di polizia. Vivere a Parigi così «sta diventando sempre più difficile. E a volte mi chiedo se non sia il caso di tornare a casa».

Resto del Carlino