Ex calciatore della Juventus alla sbarra, con l’accusa di ingiurie e minacce nei confronti di un avvocato riminese. Ivano Bonetti, 50 anni, è stato però assolto dal giudice di pace perchè il fatto non sussiste. PIETRA dello scandalo, una sigaretta. I fatti risalgono all’estate del 2007 e teatro della vicenda è un noto ristorante di Misano. Quella sera, seduto a uno dei tavolini esterni del locale c’è, appunto, Ivano Bonetti. Bresciano, ex centrocampista, prima al Genoa poi alla Juventus, è passato poi con Bologna e Sampdoria, con cui ha vinto il suo secondo scudetto. E’ in vacanza in riviera insieme alla famiglia, con lui, la sera del 28 luglio, ci sono la figlia e la moglie che sta aspettando un altro bambino. Arriva al ristorante quasi in simultanea all’avvocato riminese, anche lui con compagna e figli. Ed è da questo momento che le due versioni vanno in direzioni del tutto opposte. Il locale è all’aperto e ha la zona fumatori, ed è questa dove chiede di sedersi l’avvocato. Una richiesta che, secondo la denuncia presentata dal legale, manda Bonetti su tutte le furie, Nonostante l’avvocato non stia fumando, l’ex calciatore comincia a inveire. L’avvocato a quel punto risponde che nel caso dovesse accendersi una sigaretta, avrà l’avccortezza di alzarsi e andare a fumare sulla strada. Ma nonostante questo, dice l’avvocato nella querela, Bonetti continua a inveire e minaccia di spegnergli la sigaretta in un occhio nel caso si azzardasse ad accenderla. A quel punto interviene il titolare del ristorante che propone all’avvocato di cambiare tavolo. Questo accetta ma, sostiene il professionista riminese, l’altro non si calma per niente. Anzi, comincia a prendersela anche con sua moglie, offendendola pesantemente. A quel punto l’avvocato conclude che ne ha abbastanza e chiama i carabinieri. La pattuglia, che sta passando proprio in quel momento, identifica l’intero gruppo e invita alla calma. La versione di Bonetti però va in tutt’altra direzione. L’ex calciatore ha sostenuto infatti che l’avvocato aveva già acceso la sigaretta e che quando gli aveva chiesto gentilmente di spegnerla perchè sua moglie era incinta, si era rifiutato. Non solo, ma subito dopo ne aveva accesa un’altra. Ne era nata una piccola discussione, ma lui non ha mai offeso nessuno, tantomeno l’ha minacciato di spegnergliela in un occhio. Anzi, quando ha visto che non otteneva niente, ha lasciato perdere. DUE RACCONTI diametralmente opposti che sono finiti però davanti al giudice di pace. L’avvocato, rappresentato dal collega Thoma Russo, ha infatti deciso di presentare una querela per ingiurie e minacce, e l’ex calciatore, difeso da Matteo Paruscio, è finito alla sbarra. Due giorni fa, il processo, dove sono state valutate le testimonianze dell’epoca, due a favore dell’avvocato e altre due a favore di Bonetti. Una situazione tutt’altro che chiara che ha portato il pubblico ministero a chiedere l’assoluzione per l’imputato, e il giudice è stato d’accordo.
Il Resto del Carlino