Rimini. Traditi dalla nebbia e dalle strade sporche: strage di ciclisti

ciclisti a terraCONCIATI per le feste. Letteralmente. Sono i tanti ciclisti riminesi caduti in questi giorni lungo le strade della provincia, per colpa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia o per il ghiaccio che si è formata su alcuni tratti, nelle zone più in collina. In questi giorni sono stati numerosi i casi di cicloamatori arrivati in pronto soccorso, in ambulanza o portati da familiari e amici, a causa di rovinose cadute.
NON CI SONO ancora dati definitivi, ma sono stati almeno una ventina quelli che si sono fatti visitare negli ospedali riminesi. A questi si aggiungono un’altra decina di ciclisti riminesi caduti lungo le strade del Cesenate. Per alcuni di loro, per la gravità delle fratture (femore e spalla in particolare) è stato necessario il ricovero al ‘Bufalini’ e, in alcuni casi, l’intervento chirurgico. Anche la giornata di domenica è stata un’ecatombe sulle strade, con decine di ciclisti finiti gambe all’aria, riportando vari traumi e ferite. Non tutti, per fortuna, sono dovuti ricorrere alle cure dell’ospedale, ma c’è chi si è incrinato le costole, e chi ha riportato fratture alle spalle e alle gambe. Alcuni gruppi di amatori, saggiamente, domenica hanno fatto dietrofront percorrendo alcune strade della Valmarecchia, quando si sono accorti che in piena mattinata alcuni tratti (della Marecchiese e non solo) erano ancora ghiacciati.
MA IL PROBLEMA principale di questi giorni è stato l’asfalto reso viscido dalla nebbia, specie sulle rotatorie e nei tratti affrontati in discesa. La condizione pessima di molte strade, tra buche e detriti, ha fatto il resto. «Il fatto che non piova ormai da molti giorni sicuramente non aiuta – osservano i ciclisti più esperti – In queste condizioni, uscire con la bicicletta, in particolare quella da corsa, può essere davvero pericoloso…». Chiedere, per credere, a chi dovrà farsi il Capodanno con le stampelle dopo le cadute di questi giorni.

Resto del Carlino