Rimini. «Trasferiamo i nomadi di via Islanda nelle case popolari del Comune»

zingari«L’obiettivo è trasferire i nomadi italiani sinti nelle case popolari. Il programma di mandato del sindaco Gnassi indica la costruzione di mille nuovi alloggi in cinque anni. Intanto le famiglie potranno essere inserite in alloggi di emergenza abitativa, e in parte in case prefabbricate sistemate una per quartiere». Il capogruppo di Obiettivo Comune, Mario Erbetta, ‘azionista di maggioranza’ del centrosinistra, entra nel dettaglio rispetto ai recenti annunci. «Spingeremo inizialmente per trovare alloggi Erp, edilizia residenziale pubblica – prosegue – per i 42 sinti italiani. Nel frattempo una parte delle undici famiglie, cioè le cinque che hanno già aderito, potranno essere sistemate in case di emergenza abitativa. A Rimini ne esistono un centinaio. Incontreremo Acer a breve per verificarne la disponibilità. Se non saranno disponibili tutte undici, una parte delle famiglie potrà trovare alloggio in case prefabbricate collocate nei vari quartieri, ma anche in alloggi privati presi in affitto magari dalla Curia, che ne ha a disposizione, o da privati. Durante questa fase transitoria i nomadi si iscriveranno nelle graduatorie per l’assegnazione di case popolari, e quando queste saranno disponibili le potranno utilizzare, a pieno titolo». L’emergenza abitativa dura al massimo un anno. «Ma in particolari condizioni ci possono essere proroghe», precisa Erbetta. Quanto a via Islanda, secondo il capogruppo di Obiettivo Comune, «potrebbero restare lì alcune famiglie di sinti italiani». Invece le famiglie romene saranno allontanate: la Regione ha stanziato 4.000 euro per ciascuna delle nove famiglie a titolo di incentivo all’esodo, 36mila totali. «Niente più campi – continua Erbetta – e neppure l’ipotesi iniziale delle micro-aree, ma integrazione con un tetto sulla testa. Puntiamo ad arrivare nell’arco di cinque anni a costruire le nuove case popolari previste: su mille non credo che assegnarne undici per l’integrazione dei nomadi possa rappresentare un problema. La situazione va affrontata perché c’è un’emergenza, e non vogliamo che prima o poi ci scappi il morto». In settimana, chiosa Erbetta, ci confronteremo di nuovo in maggioranza sulla questione. Il Resto del Carlino