Corse tagliate, studenti lasciati a piedi e lavoratori costretti a fronteggiare ritardi: il trasporto pubblico locale nel riminese, già provato da carenze strutturali, rischia di collassare. A lanciare l’allarme è la CGIL Rimini, che oggi ha diffuso una nota durissima contro Start Romagna e contro il Governo, accusati rispettivamente di inadeguatezza gestionale e di assenza di risorse.
Secondo il sindacato, i disagi sono diventati una costante: l’arrivo dell’anno scolastico ha amplificato i problemi di organico e gli effetti della crescente riduzione delle corse. La CGIL denuncia come i permessi per ferie o attività sindacali vengano spesso negati per mancanza di personale, mentre i passeggeri subiscono cancellazioni improvvise persino nelle fasce orarie più critiche, quelle dedicate agli studenti e ai pendolari.
La richiesta: aprire subito un tavolo di confronto
Il sindacato chiede che la vertenza non resti confinata all’azienda ma coinvolga le istituzioni locali e la Provincia di Rimini, insistendo sulla necessità che il trasporto pubblico dialoghi con le scuole. Soltanto così, sostiene la CGIL, si potrà fermare quella che rischia di trasformarsi da emergenza ricorrente in un vero e proprio crollo del sistema.
Una crisi che parte da lontano
Nella nota si ricorda anche il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori del settore, ottenuto a dicembre 2024, con aumenti medi in busta paga e accordi specifici per i neoassunti. Ma l’aspetto più critico riguarda la mancanza dei fondi statali promessi: un miliardo di euro che il Governo si era impegnato a garantire ma che a oggi non sono stati reperiti. Senza quelle risorse, denuncia la CGIL, molte aziende del trasporto rischiano il default entro due mesi, con conseguenze drammatiche sui lavoratori e sull’utenza.
L’appello finale
“Questa situazione non è più tollerabile” sostengono i sindacalisti, che chiamano in causa Start Romagna, le istituzioni locali e l’esecutivo nazionale. Senza un intervento immediato il collasso del sistema, avvertono, non sarà più soltanto un rischio ma una certezza, e i disagi attuali diventeranno niente rispetto a ciò che potrebbe accadere.