Rimini. Tre milioni di fatture false per la truffa dell’Iva

soldi + agenzia entrateLA BELLEZZA di tre milioni di false fatture per andare a credito di Iva. Con questa accusa, ieri mattina, è stato rinviato a giudizio un foggiano, di 66 anni, residente a Riccione, con ‘ditta’ a Rimini. L’uomo, difeso dall’avvocato Stefano Caroli, anche ieri mattina ha negato la truffa, ma il giudice non gli ha creduto e l’ha mandato alla sbarra.
L’inchiesta era partita nel 2013, quando l’Agenzia delle Entrate, grazie ai suoi sistemi informatici aveva notato ‘flussi’ fin troppo consistenti tra due piccole aziende del riminese. Il sospetto che sotto ci potesse essere qualcosa di poco chiaro, aveva convinto l’Agenzia e far partire la segnalazione alla Guardia di finanza di Rimini. Le Fiamme Gialle avevano fatto scattare subito la verifica, scoprendo che la ditta da cui partiva quel mare di fatture altro non era che una ‘cartiera’, una scatola vuota che ‘stampava’ false fatture per un’altra ditta, questa di Santarcangelo, gestita da una donna (anche lei indagata). Fatture per operazioni inesistenti per un valore stellare di oltre 3 milioni di euro, tutte emesse tra il 2008 e il 2009. Una truffa che, secondo la ricostruzione e i calcoli fatti dai finanzieri, aveva fruttato ai due un rimborso dell’Iva per quasi 600mila euro.