FABIO PAESANI torna agli arresti domiciliari. Una ‘punizione’ inflitta dal giudice perchè non rispettava gli orari dell’obbligo di firma nella caserma dei carabinieri.
PAESANI, che affianca il fratello Lucio nella gestione del Coconuts, ha ricevuto la notifica ieri dai poliziotti della Squadra mobile. La segnalazione al giudice era partita dai carabinieri della Stazione di via Destra del porto, dove l’uomo si doveva presentare ogni giorno per la firma. Ma secondo i militari, Paesani non rispettava gli orari che gli erano stati imposti. Di qui il ripristino della misura cautelare agli arresti domiciliari. Domiciliari che aveva lasciato, dopo l’arresto, il 9 giugno scorso, quando scattò l’operazione Titano della Squadra mobile della questura, per episodi di spaccio all’interno del locale. Paesani, difeso dall’avvocato Paolo Righi, aveva poi ottenuto l’attenuazione della misura nell’obbligo di firma quotidiano.
Il riminese è indagato nella maxi inchiesta insieme ad altre 41 persone, per reati vari, incluso quello di spaccio di sostanza stupefacenti. In seguito all’operazione Titano, il questore di Rimini, Maurizio Improta, aveva sospeso la licenza della discoteca per 30 giorni, poi ridotti con sospensiva a 15 giorni, dal Tar dell’Emilia Romagna.
MA la Squadra mobile sta approfondendo in questi giorni anche la vicenda della ragazzina originaria del Marocco che, avevano scoperto, faceva la cubista al Coconuts. La giovane aveva dichiarato di avere 21 anni, poi aveva raccontato di non avere con sè la carta d’identità. La madre ne aveva denunciato la scomparsa da Imola, sostenendo anche lei che si trattava di una minorenne. Ma a quanto sembra potrebbe esserci un ‘giallo’ sull’età della ragazzina che gli investigatori stanno cercando di svelare.
Fonte: Resto del Carlino