Respinta dall’hotel che aveva scelto per trascorrere le vacanze con tutta la famiglia. Motivo? «Nell’albergo non sono ammessi cani». Neppure se, come in questo caso, si tratta di un pastore scozzese addestrato ad accompagnare persone cieche. Mastica amaro la signora Patrizia Rosito, turista non vedente di Corato (in provincia di Bari). La 48enne, affetta da una retinite pigmentosa che l’ha privata della vista, non può rinunciare al suo fedele cane guida, un compagno inseparabile che la segue ovunque vada. Nei giorni scorsi la Rosito ha cercato di prenotare un soggiorno all’hotel St. Gregory Park di San Giuliano, ma la risposta dei gestori l’ha fatta cadere dalle nuvole: «la politica aziendale rende impossibile accedere alla struttura con gli animali».
Partiamo dall’inizio. Come mai ha scelto proprio quell’albergo?
«Io e mio marito volevamo concederci qualche giorno di vacanza a Rimini. Avendo tre figli, eravamo in cerca di una camera abbastanza spaziosa. Il St. Gregory Park ci era sembrata l’opzione migliore, anche considerato il rapporto qualità prezzo. Così abbiamo telefonato per prenotare un soggiorno dal 28 al 31 agosto, specificando che sarei stata accompagnata da un cane guida».
Cosa le hanno risposto?
«Il ragazzo alla reception ha detto che avrebbe parlato con il titolare e mi avrebbe fatto sapere. Non ho più ricevuto risposta, e così alcuni giorni dopo ho provato di nuovo a telefonare. In seguito ho ricevuto una email in cui si spiegava che l’hotel non ammetteva ospiti accompagnati da animali. Sempre nell’email veniva suggerita un’altra struttura adatta alle mie esigenze».
Ha fatto presente ai gestori che esiste una legge nazionale a tutela dei possessori di cane guida?
«Certo, ma non è servito a nulla: non hanno voluto sentire ragioni. Lo ammetto, in quel momento mi sono sentita discriminata. Non sono una cittadina di serie b, e vorrei essere libera di scegliere l’hotel che preferisco».
Lei e il suo cane eravate mai stati rifiutati?
«A volte ho incontrato qualcuno che faceva resistenza, ma poi cambiavano subito idea non appena spiegavo che per me la presenza di un animale addestrato è imprescindibile».
