Rimini. Ulteriore sviluppo nel processo per tentato omicidio per avvelenamento di una donna moldava ai danni del marito

Nella mattinata di oggi, 17 settembre, si è svolta l’udienza preliminare davanti al Gup Raffaella Ceccarelli, nella quale è stato esaminato il caso di una donna moldava di 46 anni accusata di tentato omicidio ai danni del marito, un albanese di 55 anni. L’imputata, rappresentata dall’avvocato Luca Greco, è accusata di aver somministrato, in tempi diversi, del veleno mescolato al cibo dell’uomo, analogamente a come si farebbe con i topi.

Durante l’udienza sono stati ascoltati esperti sia della difesa che della procura. Il consulente difensivo Raffaele Giorgetti e i periti della procura, il medico legale Donatella Fedeli e la tossicologa donata Favretto, hanno presentato relazioni che si discostano sulle implicazioni letali delle dosi di veleno assunte dal marito.

L’accusa sostiene che il 55enne abbia subito episodi di avvelenamento che lo hanno condotto ripetutamente in ospedale nell’arco di un anno, fino a quando i medici hanno individuato la causa dei suoi dolorosi sintomi. La donna è stata arrestata il 28 giugno 2023 e inizialmente sottoposta agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico; attualmente, è soggetta a un divieto di avvicinamento al marito con obbligo di permanere nella provincia di Forlì.

L’udienza è stata rinviata per la discussione e la sentenza al 23 gennaio 2025.