Rimini. “Umanizzazione delle cure in Terapia Intensiva: una storia”

“Umanizzazione delle cure in Terapia Intensiva: una storia”

Venerdì 6 Aprile 2018 a Rimini si terrà un importante incontro sull’umanizzazione delle cure in terapia intensiva a sostegno delle ricerche sul dolore cronico.

L’evento, organizzato da Fondazione ISAL Ricerca sul dolore, (www.fondazioneisal.it) sarà un momento di riflessione su un grande tema scientifico e sociale, l’umanizzazione delle cure in terapia intensiva. Nel corso dell’incontro sarà presentato il romanzo del Professor Gianfranco Di Nino e Costanza Savini “La stanza indaco”, che prende spunto da una storia vera per affrontare un tema delicato quanto cruciale.

All’evento parteciperanno, oltre agli autori del libro, la Professoressa Maria Rita Melotti e il giornalista Pierluigi Visci. I saluti e l’introduzione saranno a cura del Professor William Raffaeli, Presidente di Fondazione ISAL e della Dottoressa Isabella Ferioli, Presidentessa della Sede Territoriale dell’Associazione Amici di Fondazione ISAL di Rimini.

Con l’occasione, si potranno acquistare delle copie del libro “La stanza indaco” il cui ricavato andrà a sostenere i progetti di ricerca sul dolore cronico di Fondazione ISAL.

“La Stanza Indaco è anzitutto un intenso romanzo d’Amore che esalta la Vita, fino al suo ineluttabile compimento, la Morte, che si consuma senza dubbi o speranze. Tragici e innaturali sono solo i vent’anni.” 
Dalla prefazione di Pierluigi Visci, già direttore di QN Resto del Carlino

Il romanzo 
Romeo è un giovane violinista affetto da una grave malattia, ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva di un grande ospedale. In questo luogo, da lui chiamata la “Stanza Indaco”, dal particolare colore dell’ambiente nella penombra notturna, Romeo percepisce sensazioni e significati che passano inosservati a medici e infermieri travolti dalla routine quotidiana, ma non a India, una giovane ricoverata, l’Io narrante che racconterà la storia di Romeo e del loro fugace, ma intenso amore. Impossibilitati a parlarsi a causa delle rispettive malattie, Romeo propone a India un codice di comunicazione, fatto di gesti corporei, braccia alzate, occhi alternativamente aperti o chiusi, così articolato da consentire loro di comunicare senza fiatare. Da un corpo indebolito, l’anima prende forza, e così Romeo riesce a vedere tutto ciò che lo circonda con occhi diversi; persino il fedele compagno della sua breve vita, il violino adagiato sul comodino accanto al letto, prende “voce”, e il legno con cui è stato fabbricato racconta dei boschi da cui proviene. 
“La stanza indaco” è un intreccio di suggestioni che incantano, affascinano e seducono. Un racconto delicato che accompagna il lettore in una dimensione, quella del “fine vita”, con garbo e sensibilità, senza proclami o prese di posizione.

Gli autori 
Costanza Savini, è nata a Bologna nel 1970. Terminati gli studi giuridici, si forma come counselor Biosistemico all’Istituto di Psicologia Somatorelazionale (IPSO) di Milano. Ha pubblicato libri di narrativa e alcuni testi per il teatro. In ambito letterario, significativi gli incontri con Giorgio Celli, con il quale ha scritto alcune raccolte di racconti e un romanzo, e Antonio Faeti e Enzo Rossi Roiss. In ambito psico-corporeo, Jerome Liss e Luciano Marchino.

Gianfranco Di Nino, già professore ordinario di Anestesiologia e Rianimazione presso l’Università di Bologna, direttore del reparto di Terapia Intensiva al Policlinico Sant’Orsola (Bologna), è autore di oltre trecento pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali.

Per copie stampa e interviste agli autori: Anna Maria Riva – ufficio stampa 
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