Secondo indiscrezioni, sono una cinquantina i pugni alla testa che hanno portato al decesso di Giuseppe Tucci, il vigile del fuoco massacrato fuori dal locale Frontemare di Rimini. Autore del massacro il 28enne Klajdi Mjeshtri, buttafuori.
Il pompiere 34enne nel pomeriggio di lunedì è stato dichiarato morto dopo essere stato in coma irreversibile. Partite le procedure per l’espianto degli organi.
Giovedì il corpo sarà sottoposto ad autopsia per accertare quanti pugni abbia ricevuto al capo e le conseguenti lesioni al cervello.
Oltre al medico legale nominato dal pubblico ministero Davide Ercolani, che coordina le indagini della Squadra mobile della Questura di Rimini, sia il legale di Mjeshtri, l’avvocato Giulio Maione, che quello dei famigliari della vittima, l’avvocato Marco Ditroia, hanno nominato un loro consulente di parte che assisterà all’esame dell’esperto della Procura.
Secondo la ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti, nella notte tra sabato e domenica, Tucci sarebbe arrivato a Frontemare con un amico e avrebbe cominciato ad infastidire delle ragazze. Avrebbe poi posato la sua attenzione su una ragazza in particolare, probabilmente la fidanzata del buttafuori, il quale avrebbe allontanato il 34enne che non ha opposto resistenza ed è uscito con l’amico. Successivamente però Tucci sarebbe tornato da solo per rientrare da un ingresso secondario. La ricostruzione si interrompe fino al momento in cui i sanitari del 118 sono giunti sul posto per soccorrere il vigile del fuoco, colpito ripetutamente alla testa da Mjeshtri.
Lo stesso Mjeshtri in stato di fermo da domenica, mercoledì mattina verrà ascoltato dal gip per l’interrogatorio di garanzia e dovrà inoltre essere accertato il suo ruolo all’interno del locale, essendo sospettato di aver esercitato il lavoro di buttafuori in nero.