Rimini. Universitari, ‘tesoro’ di Rimini

rimini-Arco-di-AugustoPOVERE, povere, povere matricole: nemmeno le classicissime ‘ferie matricolarum’ Rimini ha dedicato loro quest’anno! La matricola è spaesata, spaurita… spa-ven-ta-ta. Ti trovi studente men che ventenne in… ‘terra straniera’, ossia in altra città, che non conosci, talvolta solo. Il passaggio dal Liceo-Utero materno all’Università-Mondo può essere traumatico. La matricola dunque va seguita, tutorata, rassicurata e festeggiata. Se Rimini è rimasta, culturalmente parlando, luogo di bifolchi – scusate, riminese lo sono anch’io – è perchè non abbiamo mai avuto un Ateneo: per ora lo abbiamo a metà, campus bolognese, un domani avremo l’Università delle Romagne (sperèm). Dunque teniamoci stretti questi studenti, la meglio gioventù, un capitale umano sempre più raro in questa Italia dove pochi possono ancora permettersi di studiare. Dobbiamo farlo non per vil danaro ma perchè una massa critica, intellettuale e giovane dà alla città più di quello che chiede e metà di essi si stanzializzerà qui. Farà crescere la città sotto molti profili che riguardano solo marginalmente il denaro e questo si vede nel lungo periodo.

Resto del Carlino