Il suv era parcheggiato nello spazio riservato agli invalidi con tanto di pass in bella mostra. Ma è stato proprio il colore insolito di quel tagliando, fra il giallognolo e l’azzurro, ad attirare l’attenzione di alcuni cittadini di Bellaria. Che mercoledì, poco prima delle 11, hanno afferrato il telefonino e chiamato la Polizia municipale. «Buongiorno, voglio segnalarvi un fatto – ha detto una voce al centralino dei vigili urbani – Un Suv è fermo nello spazio riservato ai portatori di handicap ed espone anche il tagliandino. Ma quel pass è strano. Potete venire a controllare?». Il vigile ha subito allertato una pattuglia che si è diretta, come un razzo, verso la strada indicata e là ha trovato l’auto parcheggiata negli stalli riservati agli invalidi.
Gli agenti hanno aspettato, pazientemente, che ritornasse il proprietario a recuperare la sua auto. Dopo circa mezz’ora di attesa, si è presentato un distinto signore sulla sessantina, un pensionato, residente in città. Gli agenti gli hanno prima rivolto le classiche domande di rito, poi sono entrati nel merito della questione: «Ma quel pass a chi appartiene?», gli hanno chiesto. Il pensionato non ha battuto ciglio e, prontamente, ha replicato: «E’ intestato a mia madre che, a causa delle sue delicate condizioni di salute, si trova ricoverata presso una struttura». I vigili urbani però non si sono fatti trarre in inganno dalla risposta pronta e dettagliata del sessantenne e gli hanno domandato di poter vedere, più da vicino, lo stesso tagliando per invalidi mentre dalla centrale operativa stavano, intanto, procedendo con gli accertamenti sul nominativo della madre. E già una volta nelle mani degli agenti, il pass presentava delle anomalie: seppur scannerizzato con metodo professionale, il tagliando era evidentemente contraffatto.
Poi è arrivata la sorpresa ancora più grande: l’intestataria del tagliando per disabili, ossia la madre dell’automobilista, era morta nel 2006. Per dieci, lunghissimi anni l’uomo aveva fatto il furbetto, parcheggiando nel posto riservato agli invalidi senza averne diritto. E quando gli agenti hanno scoperto il suo ‘segreto’, il pensionato, prima è diventato di tutti i colori per la vergogna, poi si è chiuso nel silenzio, limitandosi a una solo frase: «Ho sbagliato e adesso pagherò». Al sessantenne è stato, ovviamente, sequestrato il pass taroccato ed è stato multato con due sanzione amministrative da ottanta euro ciascuna. Gli sono stati tolti anche due punti dalla patente. Ma soprattutto è stato denunciato all’autorità giudiziaria per uso di atto falso. Una classica storia all’italiana, quella del bellariese, ma che non è isolata nella nostra provincia. Un mese fa una situazione simile si era verificata a Rimini, dove una commerciante aveva usufruito del pass della buona anima del marito, passato a miglior vita un anno prima.
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