Rimini. Non versano la tassa di soggiorno: il Comune denuncia altri tre albergatori

albergoCONTINUA il pugno duro del Comune contro gli albergatori ‘furbetti’ dell’imposta di soggiorno. Palazzo Garampi ne ha denunciati altri tre, facendo salire a quota undici il totale degli operatori che dovranno vedersela con i giudici per non aver versato la ‘tassa sulla vacanza’. L’ipotesi di reato è appropriazione indebita. Resta da chiarire se gli hotellier la intascavano dagli ospiti e se le tenevano, o evitavano di farsela versare. Nel primo caso la violazione è evidente. Nel secondo… pure, con l’aggravante, come ha rilevato in più occasioni l’Associazione albergatori, dell’aver fatto in quel modo concorrenza sleale a livello di prezzi rispetto ai colleghi che invece il balzello lo hanno aggiunto alle tariffe ordinarie. «Dalla sua istituzione ad oggi è stato possibile accertare una risposta più che positiva da parte dei gestori delle strutture alberghiere – sottolinea l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini –. Gli albergatori che non corrispondono l’imposta di soggiorno sono una piccola minoranza rispetto all’elevatissimo numero di strutture alberghiere che contiamo nel nostro territorio». L’amministrazione rileva la necessità di garantire equità nei confronti degli operatori e dei clienti: «Equità – continua Brasini – che ci chiedono giustamente le stesse associazioni di categoria. Oltre che per far sì che non vengano sottratte risorse alla comunità, che riteniamo assolutamente doveroso continuare nell’azione di recupero delle imposte non corrisposte».
Delle undici denunce fatte ad albergatori inadempienti dall’istituzione dell’imposta di soggiorno, quattro sono state ritirate dall’amministrazione dopo la regolarizzazione da parte degli albergatori. Dunque restano sette le denunce attualmente in piedi, per un importo non versato di circa 70mila euro. Il regolamento prevede a carico dei titolari l’obbligo di riversare al Comune le somme incassate dai clienti entro il sedicesimo giorno dalla fine di ciascun trimestre. E di presentare, entro il 31 gennaio dell’anno successivo, una dichiarazione col dettaglio trimestrale del numero dei pernottamenti imponibili, di quelli esenti, dell’imposta incassata. «La querela è solo l’ultimo atto che il Comune compie solo dopo diversi solleciti presentati nei confronti dei gestori inadempienti – conclude Brasini -. Queste azioni ci permettono, con la collaborazione degli organi competenti, di tenere anche monitorate alcune gestioni non trasparenti e che potrebbero nascondere altre situazioni di illegalità». Nel primo semestre del 2015 (gennaio-giugno) il Comune ha incassato 2.159.203 euro di imposta di soggiorno. Cifra in linea con quella dei primi sei mesi del 2014 (con una differenza di 20mila euro). Il costo va da 50 cent a 3 euro al giorno a persona, secondo le stelle dell’albergo.
Resto del Carlino