Rimini. Vicenda surreale: imprenditrice accusata di ricettazione. Il "disguido" le costa anni di sofferenze

Imprenditrice riminese accusata di ricettazione per un “disguido” che le è costato anni di sofferenze. A marzo 2020, a Pistoia ad una signora viene rubato un telefono dello stesso modello di quello acquistato dall’imprenditrice riminese. Nel fare denuncia ai carabinieri fornisce il codice Imei. Iniziano le indagini e gli investigatori scoprono l’esistenza di un telefono con 14 numeri seriali (su 15) identici a quello rubato che li porta dritti dalla imprenditrice. È l’ottobre del 2020 quando la donna viene chiamata dai carabinieri che le sequestrano l’apparecchio e le comunicano di essere indagata per ricettazione. Emesso il decreto penale di condanna viene ovviamente presentata opposizione. In Aula la difesa presenta la ricevuta di pagamento del telefono comprato su Amazon, la scatola originale e soprattutto il codice Imei che deve corrispondere in tutti i 15 numeri, non solo in 14. Arriva infine l’assoluzione. Ma chi restituirà alla donna il tempo perso e le tribolazioni patite?