Rimini. Vincono gli hotel: potranno offrire tariffe più basse sul loro sito

hotel riminiADDIO ‘parity rate’, adesso cantano tutti vittoria. E’ stata abolita, con un emendamento firmato, in primis, dal deputato riminese del Pd, Tiziano Arlotti, la clausola che impediva ad un hotel, affiliato con le piattaforme online stile Booking ed Expedia, di offrire sul proprio sito un prezzo più basso. Il governo inizialmente si era opposto in commissione, ma poi Arlotti aveva portato il provvedimento in aula raccogliendo ampi consensi. «E’ stato approvato con ben 434 voti favorevoli-spiega in una sua nota il deputato Pd– e soli 4 contrari. Ho sempre considerato questi vincoli contrattuali alla stregua di un incontro pugilistico dove salivano sul ring un peso massimo contro un peso leggero. Ma questi vincoli rappresentano anche un limite alla concorrenza ed al prezzo finale che viene applicato al turista. Mediamente la commissione delle grandi piattaforme si aggira attorno al 20%. Ora il disegno di legge annuale sulla concorrenza approvato alla Camera passerà al Senato e mi auguro che presto possa diventare legge». Cosa accade da domani praticamente? Al momento ancora nulla. Per aspettare di vedere le offerte migliori sui siti degli hotel bisognerà pazientare ancora, ossia il passaggio in Senato. Il mercato delle prenotazioni on line vale la bellezza di 4 miliardi l’anno. Soltanto attraverso Booking.con in Italia si effettuano sette milioni di prenotazioni all’anno. E Rimini è una delle mete italiane più cliccate.
Soddisfatto anche il sindaco, Andrea Gnassi: «Finalmente è stata vinta una battaglia contro lo strapotere delle Ota (le online travel agency) che dura più di tre anni – commenta –. Crediamo che sia finalmente giunto il momento di un’approfondita riflessione sulla necessità, sempre più sentita dagli operatori, di poter liberamente praticare politiche di prezzo flessibili in funzione di stagionalità, del weekend, degli eventi territoriali di maggior richiamo e delle tecniche di marketing più efficaci».
Il vicepresidente dei deputati di Area Popolare (NcD-Udc), Sergio Pizzolante, firmatario con Arlotti degli emendamenti sulla concorrenza, precisa: «Non si tratta di un’operazione contro i grandi operatori turistici che sono uno strumento fondamentale per il nuovo turismo. E’ una possibilità in più per gli operatori che vogliono sviluppare politiche commerciali con maggiore autonomia rispetto ai grandi disintermediari».

Resto del Carlino