«I ladri ci portano via anche le mutande stese. Dopo le 18 qui cala il coprifuoco». I residenti di Viserba sono sul piede di guerra, da mesi bersagliati dai furti, di notte ma anche e soprattutto in pieno giorno, hanno deciso di fare da soli e partire con le ronde. Angela Sodano è una delle vittime, per tre volte di fila le hanno rubato i panni dal balcone. «La prima volta ho lasciato i pantaloni appesi ai fili – racconta – tempo un’ora e non c’erano più. Alcune settimane più tardi, per due volte, mi hanno fatto sparire maglie, lenzuola, e altri indumenti dallo stendino. Purtroppo dopo settembre, Viserba si svuota, se ne vanno i turisti ma anche le forze dell’ordine, e noi ci ritroviamo ad aver paura di uscire appena fa buio. La domenica pomeriggio vado a messa, ma invece di fare la passeggiata che vorrei, corro a casa insieme ai vicini, per non trovarmi da sola a percorrere a piedi il sottopasso con il buio».
A Carmen Montanari hanno svaligiato la casa. «In un’ora di tempo, subito dopo pranzo, ci hanno devastato l’appartamento, rovesciando ogni stanza. Noi eravamo al mare, e a scoprire quel macello è stato mio marito. Che adesso vive nel terrore e non riesce nemmeno più a dormire. Abbiamo cambiato le persiane installando tapparelle elettriche e in ogni porta e finestra abbiamo montato l’antifurto. Siamo blindati in casa». Ma la raffica di furti non finisce qui. Ad un fruttivendolo, sempre della zona a monte di Viserba, hanno rubato decine di cassette di arance, e alcuni pensionati che abitano vicino ai supermercati A&O e Conad, nelle settimane scorse hanno trovato portoni o portefinestre manomessi. A finire nel mirino dei ladri anche alcuni negozi di via Pallotta e un altro residente ha addirittura visto sparire la propria auto dal garage. «Entrano persino nei cortili dei condomini – confida Giovanni Buono – per rubare quello che c’è fuori. Non si vive più. Ho due figli piccoli e mia moglie è terrorizzata quando resta sola con loro. Viserba è sempre stata una frazione tranquilla ma negli ultimi due anni è cambiata moltissimo».
L’appello che lanciano i viserbesi è uno solo: più forze dell’ordine e controllo nel centro e nelle vie negli orari notturni. Ma intanto hanno deciso di organizzarsi da soli per battere il territorio. Cominceranno sabato prossimo. «Abbiamo coinvolto diversi cittadini – raccontano Fabio Magalotti e Donatella Di Pietro – famiglie con bambini, anziani, ragazzi. Ci muoveremo per le vie di Viserba dalle 20 alle 24, tre volte a settimana». Non vogliono parlare di ‘ronde’ ma di «gruppi organizzati di cittadini che passeggeranno per il centro e le vie limitrofe, con addosso pettorine che riportano la scritta ‘Questa è la mia città’».
«Stiamo cucendo ogni singola pettorina – proseguono altre mamme ‘volontarie’ – con le nostre macchine da cucire. Con questo gesto vogliamo solo far capire ai nostri amministratori e alle stesse forze dell’ordine che Viserba è abbandonata. Quando termina la stagione estiva, e i turisti se ne vanno, restano solo i residenti ma che non possono muoversi liberamente in centro o sul lungomare la sera, perché c’è solo una grande desolazione. Abbiamo paura di uscire di casa: non si può andare avanti così. Vogliamo tornare a vivere la nostra Viserba tutto l’anno, dai parchi al lungomare, con i nostri figli».