RIMINI. “VIVO PER MIRACOLO” IL RACCONTO DI UNO DEI SUPERSTITI DEL NAUFRAGIO

“Un disastro causato dallo spegnimento del motore tra le onde”. Questo il racconto di uno dei superstiti del naufragio di Rimini. Come in ogni tragedia al dolore per le vittime si aggiungono gli interrogativi di coloro che si sono salvati.

“Sono vivo per miracolo, Alessia non doveva morire”. Paolo Calvelli, 68enne, veronese, medico rievoca i momenti vissuti. “La sbandata ci ha buttati sulla scogliera, sono volato subito in acqua senza potere aiutare gli altri”. L’intervento dei sommozzatori dall’elicottero ha reso possibile il suo recupero.

“Il mare non era impossibile, una navigazione pertanto gestibile. Altre volte avevamo affrontato simili condizioni”. Per Calvelli la sfortuna ha giocato la carta della morte. “Bastava un minuto e saremmo entrati senza problemi nel porto di Rimini”.

Salvatore Occhiuto