Riposi in pace. Ma noi non possiamo riappacificarci. … di Sergio Pizzolante

Di fronte alla morte noi dobbiamo portare rispetto. Anche verso il nemico.
Anche verso Scalfari.
Non perché lui fosse il nostro nemico, noi non abbiamo nemici, ma perché lui ci scelse come nemici.
Dobbiamo avere rispetto anche se lui non ne ebbe. Mai.
Quando i socialisti morivano suicidi, il suo giornale non ebbe rispetto.
Per Sergio Moroni, per Amorese, per Cagliari, per tutti gli altri.
Quando Craxi stava male, malissimo, non ebbe rispetto.
Quando Craxi mori’ non ebbe rispetto.
Sono passati più di venti anni dalla morte, non ha mai avuto rispetto.
Il suo giornale ha continuato a raccontare Craxi e i socialisti come una banda di malfattori.
Lui ci dichiarò guerra.
E vinse.
Noi siamo stati sconfitti, portiamo rispetto umano per l’uomo, pietas, ma nessuno può chiederci di essere in pace con la sua storia politica e giornalistica.
Inoltre, per la storia, non possiamo non dire che fu lui, attraverso il suo giornale e con l’influenza del suo gruppo editoriale, ad inaugurare e poi a sostenere il giornalismo politico, di parte, fazioso.
Il giornale partito.
Fu il suo giornale, insieme al Corriere, ad offrire ogni sostegno mediatico e politico a Mani Pulite.
Sempre, senza dubbi, senza critiche, a difesa, sempre, di ogni eccesso
Ogni sera alle 8, con Corriere, Stampa, Unità, decideva la direzione delle notizie, delle campagne mediatiche contro Craxi e contro i leaders democristiani e laici non di sinistra.
4 partiti e mezzo, furono demoliti in pochi mesi.
È stato il custode più arcigno della dannazione della memoria di Bettino Craxi.
Il suo gruppo editoriale fu all’origine del malefico vento giustizialista che ha avvelenato il Paese sino ad oggi.
Con una influenza enorme su tutto il sistema mediatico e politico post 92.
Quelli del Fatto Quotidiano, la versione più becera di Repubblica, sono figli suoi.
Non vi è dubbio che sia stato una grande personalità.
Non vi è dubbio che sia riuscito a dominare mezzo secolo di storia.
Non vi è dubbio che stiamo parlando di un genio assoluto.
Sul piano giornalistico, politico, imprenditoriale.
Ma genio del bene o del male?
Non ho dubbi.
Sergio Pizzolante