In tutti i programmi politici viene riservato uno spazio alla famiglia, ma nella realtà non si è ancora visto un progetto per la famiglia; non si è trovato un accordo su quale è la famiglia nel Terzo Millennio.
Per me la famiglia è quella di persone che convivono perché sono legate dall’amore e da affinità elettive. Per altri la visione di famiglia è condizionata da ideologie religiose che non condivido.
Quando ero bambino, nella mia famiglia tradizionale ci si incontrava tutti insieme intorno al tavolo per i frugali pasti del pranzo e della cena. Si mangiava in silenzio e poi c’era almeno una mezz’ora per ascoltare le notizie della radio e per parlare della scuola, dei giochi, dei fatti del Paese. Oggi, mi dicono che spesso non ci si incontra a pranzo e cena, che molti siedono a tavola con la televisione accesa e con in mano i cellulari, che l’ascolto e il confronto sono quasi inesistenti.
Non ho nostalgia del passato e neppure intendo impostare una battaglia di retroguardia, ma penso che per riportare in auge nel Paese l’ascolto e il confronto, è proprio dalla famiglia che bisogna ripartire facendola diventare di nuovo una palestra di dialogo. In questo modo si possono dare ai figli le basi per affrontare la vita, per diventare cittadini attivi, per rafforzare la fragile democrazia.
Emilio Della Balda