Riunita le Segreteria Pubblico impiego CSDL

La Segreteria della Federazione Unitaria Pubblico Impiego CSdL si è riunita per prendere in esame le diverse tematiche del momento, riferite in particolare al contratto dei dipendenti del settori pubblico e alla riforma della PA. La Segreteria ha espresso la sua condivisione per la scelta della CSU di accogliere la proposta del Governo di istituire un tavolo unico in cui coordinare tutti i rinnovi contrattuali in corso, dando priorità alla parte economica. Una scelta fatta con forte senso di responsabilità, nella consapevolezza della difficile situazione sia interna che internazionale.

 

Da parte della Segreteria FUPI-CSdL sono stati comunque posti alcuni punti fermi: dal tavolo unico non dovranno scaturire ipotesi di compressione salariale, in quanto andrebbero a penalizzare ingiustamente i lavoratori e non gioverebbero affatto al rilancio dell’economia e dei consumi interni. Oltre a ciò, le parti normative del rinnovo contrattuale della PA dovranno trovare risposte adeguate e coerenti con le rivendicazioni sindacali.

 

La stessa Segreteria ritiene opportuna la scelta di un rinnovo della parta economica di due anni, affinché una volta superata questa fase congiunturale si possa ritornare al tavolo contrattuale e ridefinire la parte economica. Nell’ambito del tavolo unico, per la Segreteria FUPI il Governo deve dare dei segnali molto precisi, tra cui la rapida approvazione dei provvedimenti per la riforma e l’estensione degli ammortizzatori sociali, oltre ad assumere impegni stringenti e vincolanti per giungere in tempi brevi alla riforma tributaria, per consentire allo Stato di disporre delle risorse necessarie per la spesa pubblica e per il rilancio dell’economia e della occupazione. Una necessità ancora maggiore in questa fase di crisi economica.E a proposito di crisi, la Segreteria FUPI-CSdL ha sottolineato come occorra fare delle scelte precise circa le attività economiche e produttive, individuando i settori strategici su cui puntare, e rinunciando invece a quelle attività economiche che hanno dimostrato di non avere nessun futuro.