RIVEDERE LA LEGGE SUL DIRITTO DI FAMIGLIA: UNA NECESSITÀ PER L’EQUITÀ DI GENERE A SAN MARINO di Matteo Rossi

Matteo Rossi

In un mondo in cui l’equità di genere è diventata una pietra angolare della società moderna, è essenziale che le leggi riflettano questa evoluzione. San Marino, pur essendo un piccolo stato, non è immune da questa necessità di adattamento normativo. Un settore cruciale che richiede un’attenzione urgente è quello delle leggi sulla famiglia e sulle separazioni.

Negli ultimi anni, sempre più famiglie o persone hanno sentito la necessità di confrontarsi con me o con gli altri dirigenti del PSD circa situazioni molto critiche, derivate da separazioni che purtroppo sono sfociate in drammi famigliari dove, nella maggior parte dei casi sono usciti tutti sconfitti: prima di tutti i figli e poi i genitori. 

Attualmente, la Legge sul Diritto di Famiglia a San Marino del 1986, di per sé moderna nel momento della sua promulgazione, sembra purtroppo essere al giorno d’oggi superata da una società in continua evoluzione. Una società molto diversa da quella degli anni ’80, dove i ruoli di uomo e donna sono molto cambiati. Una legge che però, al momento delle separazioni o divorzi, sembra sbilanciarsi verso uno dei coniugi, creando disuguaglianze che devono essere corrette. 

Nel PSD, alla luce dei numerosi casi dei quali si è avuto contezza, abbiamo iniziato ad analizzare il fenomeno e a interrogarci sugli aspetti migliorativi della normativa di riferimento. Nonostante la famiglia sia mutata rispetto al concetto di nucleo al quale si è ispirata la legge dell’86, constatiamo che la madre viene considerata nella maggior parte dei casi, la custode principale mentre, ancora oggi, ci sono casi nei quali il padre ha accesso limitato ai propri figli. A nostro avviso, questo non solo perpetua stereotipi di genere antiquati, ma priva anche i bambini della possibilità di costruire relazioni significative con entrambi i genitori. Per questo motivo, riteniamo che laddove non ci siano situazioni “critiche”, l’affidamento condiviso dovrebbe essere incoraggiato come norma, garantendo ai bambini il diritto di avere un rapporto sano con entrambi i genitori.

Inoltre, la questione degli alimenti e del mantenimento è spesso altamente sbilanciata a favore del coniuge ricevente. A tal riguardo, si è constatato che tutto ciò può portare a situazioni in cui c’è una parte che si trova in difficoltà finanziarie significative, mentre l’altra -paradossalmente- riceverebbe un sostegno finanziario che potrebbe non essere necessario in proporzione alle reali esigenze. A nostro avviso è essenziale che le decisioni riguardanti il mantenimento siano basate su criteri equi e oggettivi, considerando le capacità finanziarie di entrambi i coniugi e il benessere dei figli. Purtroppo -ad oggi- pare non essere sempre è così.

Riteniamo sia utile ripristinare ed adeguare misure che incoraggino la mediazione familiare e la risoluzione dei conflitti in modo pacifico e rispettoso al fine di garantire ai genitori un percorso di mediazione familiare adeguato e tutelante, soprattutto nei confronti dei figli. La legge dovrebbe promuovere la collaborazione tra i coniugi durante il processo di separazione, anziché alimentare conflitti e rivalità. 

Per cui, all’interno del PSD, partito da sempre sensibile al tema dell’equità di genere, è aperto il confronto sugli ammodernamenti da apportare alla Legge sul Diritto di Famiglia, ove a mio parere si deve evitare che una parte sia penalizzata rispetto all’altra. Si tratta piuttosto di garantire che entrambi i sessi siano trattati in modo equo e che le decisioni legali riflettano le reali esigenze delle famiglie moderne. La necessità di rivedere la Legge sul Diritto di Famiglia a San Marino è evidente. È essenziale adottare misure che promuovano l’equità di genere, proteggano i diritti di entrambi i coniugi e garantiscano il benessere dei figli durante e dopo il processo di separazione, perché è solo attraverso una legislazione più equa e inclusiva che possiamo costruire una società più giusta e rispettosa delle diversità familiari.

Matteo Rossi