Rivoluzione nel codice della strada italiano: moto e scooter 125 cc ora ammessi su autostrade e tangenziali

L’Italia ha  modificato il proprio Codice della Strada per consentire ai motocicli di 125 cc di circolare su autostrade e tangenziali. Questa modifica, approvata grazie all’emendamento presentato dalla Lega e sostenuto da Ancma e Fmi, è un passo avanti significativo per la mobilità urbana e la comodità dei motociclisti. La riforma è stata accolta con grande soddisfazione sia dai produttori sia dagli utenti, che vedono in essa un’opportunità per facilitare i movimenti quotidiani, ridurre i tempi di viaggio e migliorare l’accessibilità alle principali vie di comunicazione. Inoltre si inserisce in un contesto più ampio di promozione della mobilità sostenibile e della riduzione delle emissioni, in linea con gli obiettivi ambientali dell’Unione Europea.

Per accedere a queste strade, i conducenti dovranno essere in possesso della patente A, B o di categoria superiore, oppure detenere da almeno due anni una patente A1 o A2. È importante sottolineare che queste modifiche non solo allineano l’Italia con le normative europee, ma offrono anche maggiore flessibilità e praticità per gli spostamenti su due ruote.

La riforma interviene sull’articolo 175 comma 2 del Codice della strada, prevedendo sanzioni amministrative per i trasgressori, che variano tra 42 e 173 euro, oltre alla perdita di due punti dalla patente e all’obbligo di abbandonare immediatamente l’autostrada in caso di violazione.

Prima di questa modifica, il limite minimo di cilindrata per i veicoli ammessi su queste importanti arterie stradali era fissato a 150 cc. L’aggiornamento normativo include anche i veicoli a due ruote elettrici, per i quali è stato stabilito un limite di potenza di 6 kW.