
(ANSA) – UDINE, 22 FEB – “Le mafie oggi sono una minaccia
fluida e in constante mutamento, dunque occorre che le forze di
polizia assumano la stessa velocità rispetto alle trasformazioni
della criminalità organizzata, con un’operatività sempre più
improntata alla cooperazione internazionale”. Lo ha detto
Vittorio Rizzi, vicecapo della Polizia di Stato, e Direttore
Centrale Polizia Criminale alla presentazione del libro “Investigare 4.0 – Criminologia e criminalistica. Viaggio nel
mondo delle indagini”, da lui curato con Anna Maria Giannini,
all’Università di Trieste.
“Esistono luoghi del mondo – ha spiegato Rizzi – dove le
mafie, che non hanno più una strategia stragista e invece si
inseriscono nell’economia, dal Primeiro Comando da Capital brasiliana alla ‘ndrangheta, dalla yakuza giapponese fino agli
hezbollah, fanno traffico di droga e business insieme”.
“Anche la criminalità organizzata è passata dal mondo analogico
dei ‘pizzini’ a quello digitale del web – ha proseguito Rizzi –
quindi oggi le forze di polizia si devono confrontare con
piattaforme criptate dove il server può essere collocato in
qualsiasi parte del mondo”.
La criminalità, ha continuato il vicecapo della Polizia di
Stato, “non perde l’occasione per fare business anche nelle
emergenze che viviamo, pensiamo alla pandemia”. La risposta che
devono dare le Forze di Polizia, ha concluso “deve essere
immediata e prontissima. Oggi, come recita un nostro motto, non
è più il pesce più grande a mangiare quello più piccolo, ma è
quello più veloce a mangiare quello più lento”. (ANSA).
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte