L’arbitro che andrà ai Mondiali nella bufera. Decide dopo aver consultato i giocatori!
E’ successo in Serie A, in una partita diretta da un arbitro che andrà ai Mondiali. Ma la scena non è nemmeno da campo di periferia. Buona solo per un film. In Sassuolo-Roma, al 36′ Sansone cade a terra dopo un contatto con Benatia. Rizzoli sembra deciso a far continuare, ma l’addizionale Peruzzo vede un fallo. Quindi rigore. Ma Rizzoli non è convinto e dopo aver parlato con l’assistente e, per quasi 5′ coi giocatori, torna sui suoi passi: niente penalty.
Quello che è successo a Reggio Emilia non ha precedenti nella storia del calcio. Una lunga consultazione per arrivare a una decisione, sì giusta, ma affidata alle consultazioni in campo. Rizzoli apre un’istruttoria. Un Ufficio Indagini per decidere se concedere la massima punizione. Non si fida pienamente del suo istinto, tanto meno del parere dell’arbitro di porta. Chiede più volte a Sansone se è stato toccato con un incredibile“Dimmi la verità, dimmi la verità“. Sente anche Benatia, che conferma il tocco, ma precisa che non poteva bastare per giustificare la caduta dell’avversario. Infine, conclusi i dialoghi, sceglie di non concedere il rigore. Passano quasi 5′, ma il recupero alla fine del primo tempo sarà soloi 3′ (altra anomalia).
LA MOVIOLA GLI DA’ RAGIONE, MA…
Per la cronaca, nel corso di “Serie A Live” Paparesta è d’accordo con la decisione finale:non c’è tocco di piede di Benatia ai danni di Sansone e la mano sul petto non ha la forza per mandare a terra il giocatore del Sassuolo. Ma non si venga a dire che Rizzoli alla fine è stato perfetto nella sua decisione. Quei 5′ di Sassuolo-Roma sono proprio da film. Genere horror. Sportmediaset