ROBERTO TAMAGNINI (SINISTRA UNITA): “FINE DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO?”

Il Santo Marino è un’icona per tutti i sammarinesi, sia come figura religiosa, sia come figura mitica che comunque, per me laico, rappresenta pur sempre un momento d’inizio di sovranità, perpetuata fino ad oggi. Chissà cosa ne penserebbero dei nostri attuali, tremebondi governanti, i rudi guerrieri medievali che accorrevano a difendere la Libera Terra al suono ad martellum del campanone?
Oppure i dignitosi personaggi del 1739 che si fecero mettere a sacco la casa dalla soldataglia del Cardinal Alberoni, pur di non rinnegare la libertà?
O anche i coraggiosi che nel 1849 circondati da 7.000 Austriaci in armi, perpetuarono la libertà, pur dando scampo a Garibaldi?
O i generosi che, con le SS naziste in casa, ospitarono 100.000 profughi, difendendo comunque, nella seconda Guerra Mondiale, la neutralità e libertà del Paese?
Adesso invece si firmano accordi con l’Italia disastrosi per San Marino; all’articolo 3 si dice: “…accertamenti ispettivi congiunti o diretti…” non c’è limite quindi per la Banca d’Italia e la Guardia di Finanza per il controllo su tutto il settore bancario, finanziario e assicurativo dell’intero Paese e non c’è l’irretroattività del controllo medesimo.
Potremo espanderci nell’area Euro, solo se graziosamente vorrà la Banca d’Italia.
Alla fine allora, sembra che siamo senza speranza di mantenimento del nostro benessere e di sviluppo; mancano ancora gli accordi sulle doppie imposizioni, sulla non retroattività dei controlli, sull’esterovestizione delle imprese, per cui bisognerà cercare di mandare a casa i nostri governanti e ricorrere a novene al nostro austero Santo, affinché ci preservi, alle quali aggiungo il mio pensiero laico di gratitudine, ma anche di indignazione per come vanno le cose.

Roberto Tamagnini – Domagngnao, lunedì 30 novembre 2009