I fatti sono noti: su rogatoria di una Procura italiana, un Commissario del tribunale di San Marino dispone in tempi brevi la perquisizione della casa e dell’uf?cio del segretario di Stato Gabriele Gatti.
Non è mai accaduto negli ultimi trentasei anni (cioè da quando sono a San Marino) qualcosa di simile. Questa vicenda si collega alla questione Scaramella, noto personaggio italiano che avrebbe proposto, in Italia e a San Marino, le sue prestazioni professionali per proteggere questi Paesi da incursioni di servizi segreti esteri e da traf?ci di uranio. Al momento pare che queste storie siano solo bufale utilizzate per accreditarsi come consulente da ben retribuito
Tornando alle perquisizioni in casa Gatti, non dispongo di alcuna informazione riservata per sapere chi abbia ragione e chi torto in questa vicenda, e francamente mi interessa poco. Mi interessa, invece, rispondere a questa domanda: rovesciando le parti, se fosse un Commissario sammarinese a chiedere, per rogatoria, al collega italiano di far perquisire la casa ed uf?cio di un Ministro italiano casa succederebbe? Succederebbe, come minimo, che il Magistrato italiano prima di dar corso a tale rogatoria accerterebbe che la faccenda non fosse partita da mitomani o da esigenze di lotta politica: il che richiederebbe tempi non brevi per veri?care la consistenza degli indizi. Potremmo anche divertirci ad immaginare se, quando e cosa risponderebbe un Magistrato francese o inglese al collega italiano per una simile rogatoria a carico di un ministro del loro Paese. Con queste perquisizioni, conta poco quale persona o parte politica avrà vinto, perché in ogni caso rappresentano una scon?tta per la Repubblica. In conclusione, si assiste al continuo scivolamento di San Marino verso una condizione di Paese a sovranità limitata: condizione che pregiudica non solo l’operatività del Palazzo, ma anche la vita di tutti i cittadinigoverno.
Renato Cornacchia