Rom, il censimento di Salvini? La prima a volerlo fu la sinistra

Nel 2012 il progetto di Pierfrancesco Majorino e della giunta Pisapia per i rom prevedeva il censimento dei nomadi di Milano. Come vuol fare ora Salvini

Mica solo Salvini vuol censire i rom. Solo che se a dirlo è il leghista, da sinistra lo mettono sotto assedio e lo definiscono “bullo” o “ministro della criminalità”.

Quando invece a dare il via a un “censimento qualitativo” era Pierfrancesco Majorino e la giunta milanese di sinistra, nessuno aprì bocca. Solito doppiopesismo.

Nel luglio del 2012 l’assessore ai servizi sociali (allora c’era Pisapia, ma Majorino è al suo posto anche con Sala a Palazzo Marino) firmò insieme a Marco Granelli un rapporto dal titolo Sinti, Rom e Camminanti. Un progetto per includere le famiglie e i bambini e contrastare irregolarità e illegalità” (leggilo qui). Si tratta di un vero e proprio “censimento”, come spiegato dal primo degli obiettivi della nota indicati dai due assessori: “Censimento dei nuclei familiari delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti presenti a Milano“. L’obiettivo della coppia Majorino-Granelli era quello di “intervenire sulle forme di degrado e illegalità diffuse in città nelle aree destinate a campi regolari, contrastare gli insediamenti irregolari già presenti o di recente costruzione anche grazie alla messa in sicurezza delle aree libere attraverso un costante controllo del territorio“. Mica l’avrà scritta Salvini quella nota?

No, ovviamnete. È opera della sinistra. Certo, quello dell’assessore milanese non era una analisi “meramente numerico (quanti sono) ma anche storico – qualitativo“, ma pur sempre di censimento si tratta. Anche perché prevedeva che fosse “aggiornato ogni sei mesi e riguarderà tutto il territorio milanese al fine di conoscere la realtà delle famiglie presenti in tutti gli insediamenti anche precari e mobili“.

Ieri il Pd, Gentiloni e Saviano hanno messo in bocca a Salvini la parola “schedatura”. E anche Mentana ha ricordato quella fatta dal Fascismo contro gli ebrei. Eppure il ministro dell’Interno ha precisato di non aver mai detto di voler schedare i rom, ma di “una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti”, quindi “rifacendo quello che fu definito il censimento, facciamo un’anagrafe, una fotografia della situazione da aggiornare“.

Fatto sta che al punto 4 della nota di Majorino e Granelli si leggeva anche che sui rom minorenni “saranno garantite tutte le opportunità di accesso ai servizi scolastici, da quelli per la prima infanzia, al ciclo dell’obbligo e ai percorsi scolastici superiori, creando le condizioni, all’interno delle strutture scolastiche e nei campi, perché i percorsi scolastici possano realizzarsi positivamente, contrastando la dispersione scolastica“. Lo stesso, in pratica, di quanto compreso nel programma di governo gialloverde: “Sono pertanto necessarie – si legge – le seguenti azioni: chiusura di tutti i campi nomadi irregolari in attuazione delle direttive comunitarie; contrasto ai roghi tossici; obbligo di frequenza scolastica dei minori pena l’allontanamento dalla famiglia o perdita della responsabilità potestà genitoriale“. E anche Majorino, al punto 5, parlava di vietare “sosta permanente su aree stradali del territorio comunale attraverso l’applicazione del divieto di campeggio e lo sbarramento dell’accesso alle area di parcheggio”. Facendo peraltro ricorso alla Polizia per contrastare “tutte le forme di irregolarità e illegalità“.

Una sorta di ruspa della sinistra: “Si intende allontanare – si legge nella nota – le persone dagli insediamenti abusivi attraverso un percorso gestito dall’Amministrazione comunale in collaborazione col Terzo settore, i rappresentanti delle popolazioni, le Forze dell’ordine, proponendo ai nuclei familiari e ai singoli di accedere a soluzioni temporanee di accoglienza da cui far partire il percorso di inclusione soci“. E guai a creare nuovi insediamenti, perché la sinistra milanese voleva “impedire e contrastare nuovi insediamenti nel territorio del Comune di Milano, attraverso l’attuazione di allontanamenti di persone e nuclei familiari che si sono insediati nel Comune di Milano e contemporanea messa in sicurezza delle aree“.

Il Giornale.it