Sono 11 gli stadi che ospiteranno i tornei di calcio maschile e femminile nel caso di assegnazione a Roma dei Giochi olimpici del 2024. Gli impianti selezionati e inseriti nel dossier Roma 2024 sono: Renzo Barbera di Palermo, Artemio Franchi di Firenze, Bentegodi di Verona, Friuli di Udine, Dall’Ara di Bologna, Luigi Ferraris di Genova, San Nicola di Bari, Juventus Stadium di Torino, San Paolo di Napoli, Giuseppe Meazza di Milano e l’Olimpico di Roma. Ad annunciarlo sono stati oggi il presidente del comitato promotore di Roma 2024, Luca Cordero di Montezemolo, e il numero uno del Coni, Giovanni Malagò. “La scelta delle città dimostra che questa è una candidatura di tutto il Paese -spiega Malagò-. E’ facile pensare di accorpare Torino con Genova, Udine con Verona, Bologna con Firenze, Bari con Palermo. Sono rimaste fuori Milano e Napoli che avranno garantita almeno una gara dei quarti e una semifinale”. “In questo momento gli stadi in Italia che hanno i requisiti sono 4, l’Olimpico dove faremo l’ultimo intervento per quanto riguarda la parte tecnologica per ospitare un girone degli Europei 2020 già assegnati. Lo Juventus Stadium che di recente ha ospitato una finale di Europa League, San Siro che ospiterà a maggio la finale di Champions e il Friuli”, aggiunge Malagò. Da chiarire la sede dove si disputerebbero le finali per l’oro del torneo maschile e di quello femminile: ma è molto probabile si giochi all’Olimpico (di mattina all’Olimpico la finale maschile l’ultimo giorno dell’Olimpiade e quella femminile di sabato al Flaminio).
“Lo stadio della Roma è tra i punti interrogativi”, aggiunge il numero uno dello sport italiano auspicando che entro il febbraio del 2017, data dell’obbligatorietà del progetto, si possa fare chiarezza su questo punto. “Noi siamo spettatori interessati, io faccio il tifo affinché la Roma abbia il suo stadio, così come un giorno anche la Lazio, lo dico da uomo di sport andando anche contro gli interessi del Coni che ha due clienti importanti con lo stadio Olimpico”, evidenzia Malagò. “Vediamo nei prossimi mesi l’andamento del progetto -spiega ancora il numero uno del Coni-, perché il nuovo stadio della Roma potrebbe essere usato non solo per il calcio ma anche come stadio per gli sport di squadra, per il baseball o altre competizioni come l’hockey prato, ora previsto al Tre Fontane, o il rugby a 7 al Flaminio”. A fare gli onori di casa Montezemolo, che sottolinea come con gli 11 impianti prescelti “venga coperto l’intero territorio nazionale, molti stadi sono già all’altezza delle Olimpiadi mentre molti altri si adegueranno. Gli stadi che rappresentano la storia del calcio ci sono tutti”. A Tor Vergata, come noto, sorgeranno Villaggio olimpico, il nuovo palasport e il velodromo amovibile (costa più di quello fisso). Inoltre si dovrà per forza prolungare la metro da Anagnina: costo 2 miliardi di euro, ma i comitati di quartiere di Tor Vergata, chissà perché, sono contrari. La metro invece sarebbe un bel servizio per chi ci vive e per le migliaia di studenti, che come “eredità” olimpica avrebbero il loro campus universitario stile Usa. L’equitazione si terrà a Piazza di Siena o ai Pratoni del Vivaro o al Flaminio (costo 15 milioni per sistemarlo). Al Foro Italico, molto probabilmente resterà il nuoto, ma bisogna ancora sentire il parere della Federazione internazionale (Fina). Il tennis emigrerà: verranno costruiti 10-11 campi in terra rossa magari a Tor Vergata: d’altronde costa meno che fare 4-5 piscine nuove.
Per la Domenica Sportiva 1.645.000 spettatori
Ultime trasmissioni calcistiche dell’anno per Rai Sport: Novantesimo Minuto, in onda su Rai2 e condotto da Paola Ferrari e Marco Mazzocchi, ha fatto il 9,10% di share, con 1.645.000 spettatori. Meglio la Domenica Sportiva, affidata ad Alessandro Antinelli e Giusy Versace: 10,72% share, 1 milione 535.000 spettatori. Il Processo del Lunedì, in onda su Rai 3 e condotto da Enrico Varriale, ha fatto il 4,15% di share, con 403.000 spettatori.
Risonanza magnetica “olimpica” aperta a tutti
Una nuova apparecchiatura destinata non solo ai campioni e all’elite dello sport azzurro, ma a tutti i privati cittadini. E’ stata inaugurata nei nuovi locali dell’Istituto di Medicina dello sport del Coni a Roma la risonanza magnetica intitolata alla memoria di Pietro Mennea, realizzata grazie al contributo della Fondazione Roma presieduta dal professor Emmanuele Emanuele. Ma arrivare all’apertura non è stato facile, ha riconosciuto il presidente del Coni, Giovanni Malago’: “C’era il rischio forte che questo progetto non vedesse la luce, poi grazie a un eccellente connubio tra pubblico e privato, due mondi apparentemente così lontani come la Fondazione Roma e il Comitato olimpico, siamo riusciti ad andare avanti” malgrado “l’infinita lista dei pezzi di carta, la burocrazia che ci troviamo davanti. Devo dire che senza la mia cocciutaggine e rabbia, e senza la grande pazienza e sensibilità del professor Emanuele oggi non saremmo qui. Abbiamo dimostrato che insieme si possono vincere queste partite”. “Non potevo che rispondere positivamente a questo importante appello per andare incontro ai bisogni dello sport ma anche della società civile”, ha detto Emanuele.
La Repubblica