Roma. Aids, contagia sei donne. Arrestato: sapeva di essere malato e non voleva usare protezioni.

arresto-manette-polizia-120717064309_bigVALENTINO non era innamorato. Men che meno un santo. La sua carriera di untore consapevole è stata interrotta dalla polizia che lo ha arrestato per rapporti sessuali non protetti, dal 2006 al 2014, con almeno sei donne ora sieropositive come lui – trentenne impiegato romano con la passione per gli adescamenti. «Lesioni gravissime volontarie e permanenti» recita l’odinanza di custodia cautelare firmata dal gip Alessandro Arturi. L’indagine del pm Francesco Scavo si è avvalsa della sezione di pg diretta da Anna Galdieri. Con pazienza e delicatezza, partendo dalla denuncia di una ex partner che aveva scoperto la propria sieropositività, il nucleo investigativo è risalito ad altre cinque donne tra i 22 e i 31 anni, tutte contagiate in occasione di incontri occasionali o di relazioni con Valentino. Altre sei donne sono invece risultate negative.

L’EX PARTNER all’origine dell’inchiesta si era insospettita ascoltando gli amici di Valentino. Alle strette, l’uomo ha ammesso: sapeva dal 2006 di essere sieropositivo. Notizia nascosta a tutte le donne, generalmente conosciute via social network. Le adescava in Rete e le invitava a non usare il profilattico per maggior piacere. Ora sono tutte vittime. E il numero potrebbe aumentare visto che dalle proposte via chat spesso si passava al sesso di gruppo.
Dal 1982 ad oggi, in Italia l’Aids ha fatto circa 43mila morti su un totale di 67mila casi conclamati. «Come una guerra», afferma il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Gianni Rezza. La presidente della Camera, Laura Boldrini, invita a tener alta la guardia: «Nel 2014 in Italia i nuovi sieropositivi sono stati 3.695. A dover essere più informati sono soprattutto i giovani fra i 25 e i 29 anni. Per l’80% di loro il contagio è dovuto a rapporti sessuali non protetti».

IL MINISTRO della Salute, Beatrice Lorenzin denuncia la persistente «scarsa consapevolezza sul rischio di contrarre la malattia». Conseguenza inevitabile: «Tra il 2006 e il 2014 è aumentata dal 20,5 al 71,5% la proporzione delle persone che arrivano allo stadio di Aids conclamato ignorando la propria sieropositività». Massimo Oldrini, presidente Lila, invita «a contrastare in modo serio lo stigma e la discriminazione che tengono le persone con Hiv e Aids legate all’immaginario di terrore e morte degli anni ’80». Meglio informare: «Le nuove terapie abbattono del 96% la carica virale e, associate ai preservativi, permettono rapporti sessuali tra persone positive al virus e negative. Per gli uomini e le donne con Hiv è possibile anche avere figli senza rischio di trasmissione del virus. I nuovi farmaci permettono infatti alle persone sieropositive di vivere tranquillamente un lavoro, una vita di coppia e persino la genitorialità».

NEL MONDO la Giornata della lotta all’Aids, svoltasi ieri, è vissuta in modo più forte che in Italia. Basti il tweet di Hillary Clinton a testimoniarlo: «Impegniamoci per una generazione libera dall’Aids: investiamo in ricerca, lottiamo contro la discriminazione, espandiamo l’accesso ai medicinali salva-vita».

Resto del Carlino