Gli arbitrati per gli obbligazionisti secondari colpiti dal crac delle 4 banche popolarisaranno gestiti dall’Agenzia anticorruzione, presieduta da Raffaele Cantone. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi in un’intervista al Tg5: “Se possibile vorrei che gli arbitrati fossero gestiti non dalla Consob, non dalla Banca d’Italia, non dal Parlamento, non dal Governo ma dall’Anac di Raffaele Cantone, un’autorità terza e autorevole, per la massima trasparenza. Nelle prossime ore faremo il possibile perché chi è stato truffato, ma chi è stato truffato davvero, possa riavere i soldi e faremo degli arbitrati. Da parte mia c’è l’intenzione di fare la massima trasparenza e chiarezza, ci sarà il massimo rigore”.
E dal prevertice del Pse a Bruxelles ricorda: “L’Italia è molto chiara sulla propria posizione: c’è stato un milione di persone salvate, 7.200 posti di lavoro: abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare in ottemperanza alle regole europee. Gli investitori, azionisti e obbligazionisti, non hanno tutela per le regole del bail in”. E ribadisce: “Abbiamo anche detto che chi ha sbagliato pagherà e questo è un fatto molto importante. Andremo a verificare caso per caso se ci sono state truffe. Il nostro governo non ha alcuna paura di dire con forza: ‘trasparenza totale’. Non a caso stiamo riflettendo sull’ipotesi, che io giudico molto interessante, che l’arbitrato delle eventuali situazioni di truffa sia fatto dall’Anac di Cantone, assoluta garanzia di serietà e indipendenza”.
Intanto, il Consiglio Superiore della magistratura ha aperto un fascicolo per un altro presunto conflitto di interessi. Quello che vede il procuratore di Arezzo Roberto Rossi, alla guida dell’ufficio che sta conducendo l’inchiesta sulla Banca Etruria di cui fu vice presidente il padre del ministro Maria Elena Boschi (che domani affronta alla Camera il voto sulla mozione di sfiducia presentata da M5s), titolare allo stesso tempo di un incarico di consulenza per il governo. Il Comitato di presidenza ha accolto così la richiesta presentata dal laico di Forza Italia Pierantonio Zanettin. La pratica è stata affidata alla Prima Commissione, relatore sarà Piergiorgio Morosini, togato di Area. Il procuratore Rossi, a proposito della consulenza, nello specifico con il Dipartimento affari giuridici e legislativi, aveva già precisato che si tratta di “un incarico meramente tecnico, non politico, dal 2013 quando il governo era retto da Enrico Letta e capo del Dagl c’era Carlo Deodato. L’incarico scadrà alla fine di quest’anno come scadenza naturale ed è del tutto gratuito, non prendo soldi”.
La decisione del premier suscita nel frattempo la reazione delle opposizioni. “Ormai Renzi usa Cantone per tutto, anche per dirigere il traffico, perchè sa benissimo che ha bisogno di un’operazione spot – commenta Luigi Di Maio(M5s) -. Ma temo che i soldi stanziati non bastino a risarcire chi ha perso tutto, parliamo di 12.500 risparmiatori, 430 milioni di euro, è la ciccia che manca”.
E se la deputata di Forza Italia Sandra Savino definisce Catone come “la foglia di fico dell’esecutivo Renzi”, non meno critico è Stefano Fassina di Sinistra italiana: “Ancora una volta il governo improvvisa soluzioni confuse. Quali competenze in campo finanziario – si domanda – ha la Commissione presieduta da Raffaele Cantone? L’Authority Anticorruzione è l’unica a poter garantire trasparenza? I criteri per le compensazioni non sono responsabilità della politica, quindi innanzitutto del Parlamento? Non sarebbe più sensato, dopo aver definito criteri chiari e precisi in Parlamento, nominare una commissione ad hoc con rappresentanti di risparmiatori e Consob? Se il governo ritiene inaffidabile la Consob dovrebbe intervenire per il ricambio dei vertici”.
Parallelamente, Arturo Scotto annuncia anche che Sinistra italiana voterà a favore della mozione di sfiducia presentata dai Cinque Stelle nei confronti della ministra delle Riforme Maria Elena Boschi.
La Stampa