Roma, Campidoglio: dalla gestione delle Partecipate deficit di oltre 800 milioni l’anno

campidoglioDalla gestione di oltre 40 società partecipate di Roma Capitale si genera un deficit di 823 milioni l’anno. Questo il risultato della ricognizione svolta dalla giunta Raggi sulle società partecipate del Campidoglio, tra le quali le aziende per i trasporti, Atac, e per la nettezza urbana, Ama. Il deficit, si legge in una nota, riguarda le sole entrate e uscite legate alla gestione e non considera le numerose ricapitalizzazioni effettuate.

La ricognizione fatta dall’assessore alle Partecipate, Massimo Colomban, ha messo in luce, secondo la giunta a guida M5S, una perdita economica di 440 milioni negli ultimi tre esercizi. Una “pesante eredità”, commenta la nota del Comune.

Atac, la malata delle partecipate. “La vera malata della società partecipate è Atac. Abbiamo ereditato il non adeguamento di tutti i mezzi operativi: il 30% andrebbe rottamato e c’è un altro 20% che si rompe costantemente. Servirebbero 400 milioni per adeguare il parco mezzi, per questo è illusorio pretendere che in sei mesi riuscissimo a dare un servizio come quello di Milano, non avendo né i mezzi né le risorse per farlo”, ha continuato Colomban.

L’operazione verità. “Cifre mostruose e terrificanti da far tremare i polsi. Abbiamo trovato molta polvere sotto il tappeto che vogliamo spazzare via con un’operazione verità”. Così ha commentati la sindaca Virginia Raggi, in occasione della conferenza stampa organizzata per presentare i dati. “È stato un lavoro di ricognizione molto puntiglioso – ha concluso – stiamo iniziando a lavorare sulle macerie e sulle partecipate ne abbiamo trovate tante. Ma ora possiamo ripartire e rilanciare. L’obiettivo è avere aziende sane ed efficienti dal punto di vista gestionale ed economico”.

Le dimissioni di Muraro. Raggi ha poi parlato anche della vicenda che negli ultimi giorni ha scosso il Campidoglio: le dimissioni dell’assessora all’Ambiente, Paola Muraro. “Le deleghe – ha detto – le tengo io, stiamo collaborando attivamente con l’amministratore unico di Ama, perché il lavoro deve andare avanti con forza, perché occorre rimuovere gli ostacoli che nel tempo si sono frapposti per la corretta gestione di Ama”.

Il Patto per Roma. Ma la sindaca ha anche colto l’occasione per rispondere alle domande sul Patto per Roma. “Abbiamo ultimato il Patto per Roma e lo proporremo al nuovo premier, che penso ci risponderà positivamente come è già avvenuto con altri sindaci – ha affermato – Roma ha la particolarità di essere la Capitale d’Italia, visitata da milioni di turisti per cui ha una usura e una produzione di rifiuti molto più alta di altre città. Credo che il governo non valuterà inaccettabili le nostre richieste. Non stiamo chiedendo la luna e non intendiamo battere cassa a papà, ma chiederemo questa collaborazione all’esecutivo”.

Il risanamento di bilancio. “L’amministrazione capitolina sta implementando una serie di azioni per il recupero dell’evasione e il miglioramento dell’efficienza in tutte le partecipate con l’obiettivo di reperire nel patrimonio comunale le risorse necessarie per risanare il bilancio e finanziare gli investimenti del parco mezzi e delle infrastrutture. Le economie complessive stimate sono di almeno 70 milioni una tantum e 90 milioni l’anno”, ha invece spiegato l’assessore al Bilancio, Andrea Mazzillo.

“Tra le azioni che saranno messe in campo – ha proseguito – ci sono il recupero dell’evasione Tari e della biglietteria Atac, con un allargamento della base contributiva, con una stima di maggiori entrate di 50 milioni l’anno. La riduzione degli interessi passivi dall’attuale tasso medio del 5,4% al 2% porterà un risparmio di altri 10 milioni l’anno. Si stimano poi altri 10 milioni dai permessi a costruire, affrancazioni e convenzioni”.

“Ancora – ha detto Mazzillo – si pensa a efficientamento e razionalizzazione delle attività e dei servizi comuni a più società partecipate con un gruppo di lavoro Acea-Ama-Atac, la tesoreria, l’avvocatura e una centrale di acquisti con un risparmio totale di 10 milioni l’anno. Con la digitalizzazione dei fascicoli, la verifica e l’aggiornamento dei canoni di concessione e locazione su 800 immobili di patrimonio indisponibile, 900 del disponibile e 28.000 alloggi Erp si stimano altri 10 milioni l’anno e 20 una tantum. Infine, con l’accelerazione di oltre 190.000 pratiche di condono edilizio altri 50 milioni una tantum”.

Il piano di rientro. “Il piano di rientro è stato confezionato oltre un triennio fa. C’è stata una apertura da parte della presidenza del Consiglio e del ministero dell’Economia per rivalutare le voci di spesa mantenendo il saldo invariato. Questo perché le esigenze della città cambiano. Lo stesso approccio ci deve essere con le partecipate. Ci sarà un discorso complessivo sul piano”.

I dipendenti capitolini. A Roma vi sono 23.000 dipendenti del Comune e altri 24.000 nelle sue società partecipate, ha comunictao ancora Mazzillo: la media è di 1 dipendente ogni 114 residenti. L’assessore ha quindi detto che l’obiettivo è quello di valorizzare ognuna di queste persone, al fine di erogare un servizio migliore al cittadino. Le spese sostenute, aggiungono dal Campidoglio, devono trovare adeguata copertura nelle entrate, obiettivo “sempre più arduo alla luce della continua riduzione di risorse derivanti dallo Stato e dalla Regione”.

L’assessore al Bilancio ha poi risposto a una domanda sul capo della segreteria politica della sindaca, Salvatore Romeo: “Romeo assessore ombra al Bilancio? È pura fantasia”.

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