Roma. Ecco la manovra, obiettivo ripresa. Il fisco fa supersconti alle imprese.

Matteo RenziCON un consiglio dei ministri lampo, ieri il governo Renzi ha varato la sua seconda legge di Stabilità da 27-30 miliardi, che è già a Bruxelles dove continua la battaglia sulla flessibilità. La finanziaria 2016 mira a ridurre debito e tasse e a favorire la crescita. Tra le altre cose arriva quindi anche il jolly per la ripresa: il super ammortamento dal 100 al 140% per chi, invece di tenersi i soldi, decide di investire in beni strumentali della propria azienda. È una misura a cui il governo tiene molto e che Renzi spiega così: «Se una cosa costa 100, in automatico lo Stato si comporta come se avesse pagato 140». E per accelerare gli investimenti il premier tiene a sottolineare che la misura vale da ieri. Insomma, non si dovrà aspettare il nuovo anno prima di cominciare a spendere. I super ammortamenti riguarderanno anche i beni in leasing e i liberi professionisti. A quanto si capisce la maxi-deduzione del 140% sarà riconosciuta solo per acquisti effettuati fino al 31 dicembre 2016. Confermato poi lo stop dell’Imu sugli imbullonati, i macchinari ancorati in terra.

GLI IMPRENDITORI che intendono assumere a tempo indeterminato dal prossimo anno si dovranno invece accontentare di minori incentivi. Lo sgravio di 8mila euro in 3 anni verrà ridotto al 40%, cioè a 3.200 euro, e in due anni. In compenso ci saranno più soldi (circa 500 milioni) per chi contratta su produttività e welfare aziendale. Dopo un anno di sospensione è stata reintrodotta la tassazione forfettaria del 10% su straordinari e premi legati alla produttività: il bonus avrà un tetto di 2mila euro e varrà sui redditi fino a 50mila euro. L’incentivazione dei contratti aziendali è un tema su cui il governo spinge molto. Discorso a parte riguarda l’Ires: l’esecutivo vorrebbe anticipare a quest’anno il taglio dell’imposta che grava sulle aziende, per scendere gradualmente dal 27,5 al 24%, ma lo potrà fare solo se la Ue concederà un ulteriore margine di flessibilità di 3,3 miliardi legato all’emergenza immigrazione.

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