SUI MONITOR arrivano i primi exit poll delle elezioni spagnole e su Twitter il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, evidenzia la riforma numero uno, quella del sistema elettorale. L’Italicum con il doppio turno che spazza via, secondo la maggioranza di governo, ogni spettro di ingovernabilità nel Paese. Ecco il tweet della ministra: «Mai come stasera è chiaro quanto sia utile e giusta la nostra legge elettorale». Parole che aprono l’ennesima polemica a sinistra. Perché la Boschi non ha nemmeno finito di twittare che le replica Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana. Fratoianni è a Madrid. Un viaggio che ricorda molto – all’epoca era ancora in Sel – quello fatto alcuni mesi fa ad Atene per seguire le elezioni in Grecia che vedevano protagonista Alexìs Tsipras e la sua Syriza. Fratoianni polemizza subito con la Boschi: «La bontà dell’Italicum è come dire che è giusta e utile una legge che serve a vincere, anche quando si perde».
Insomma, le elezioni spagnole con la prima certificazione di ingovernabilità a quarant’anni esatti dalla fine della dittatura franchista, diventano un terreno di scontro per la politica italiana. Perché, non bastasse Fratoianni, c’è anche Stefano Fassina, sempre di Sinistra Italiana, transfuga dal Pd, a parlare del voto di Madrid.
L’attenzione si concentra, ovviamente, sul risultato di Podemos. «Un messaggio politico inequivocabile – dice Fassina –. Siamo di fronte a una domanda di radicale correzione di rotta nell’Eurozona dominata da austerità e svalutazione del lavoro».
MENTRE il leader di «Possibile», Pippo Civati punta di più l’attenzione sulla crisi della partitocrazia spagnola, vista l’evidente flessione dei Popolari di Rajoy e la vera e propria
débacle dei socialisti di Sanchez: «La crisi dei partiti tradizionali è esplosa anche in Spagna. E Podemos ha ottenuto un risultato straordinario».
Del resto, già alla vigilia, si era capito che il test spagnolo avrebbe avuto riflessi forti proprio sul dibattito politico italiano. Con accuse e controaccuse sulla ‘funzionalità’ dell’Italicum in salsa italica, cioè di un un sistema proporzionale a doppio turno a correzione maggioritaria, con soglia di sbarramento, 100 collegi plurinominali con capilista bloccati e premio di maggioranza per la lista che raggiunge il 40%. In caso nessun partito raggiunga la soglia, è previsto il ballotaggio tra le due liste più votate.
Resto del Carlino