Rituffarsi nella quotidianità, nel campionato, “nella nostra vita per non darla vinta a chi ha commesso atti come quelli di Parigi. Non so come definirli, non sono neanche persone”. Rudi Garcia, una settimana fa, era allo Stade De France, oggi è a Trigoria, in conferenza stampa, a presentare Bologna-Roma, la prima partita di campionato che si giocherà dopo gli attentati in Francia. Il tecnico inizia parlando proprio di questo, ma invita i giornalisti a chiudere l’argomento dopo la prima domanda: “Perché – spiega – dobbiamo tutti tornare alla normalità. A Parigi sono successe cose orribili, i primi pensieri vanno ai feriti e alle famiglie delle vittime. Hanno attaccato le nostre fonti di piacere, stadi, teatri, ristoranti, adesso dobbiamo rimanere uniti e continuare a vivere per non dare ragione a loro. Spero che la politica trovi qualche soluzione per questo terrorismo cieco. Noi, dal canto nostro, dobbiamo andare avanti, queste cose vanno messe alle spalle, i giocatori devono sfruttare il piacere di fare il lavoro più bello del mondo”. Il riferimento, neanche troppo casuale, è a Digne e Rüdiger, che erano a Parigi (il tedesco anche ad Hannover) e a tutti quei calciatori rimasti colpiti da quanto accaduto una settimana fa.
La gazzetta dello Sport