Roma. Giornali di partito, solita abbuffata

giornali2NONOSTANTE la riforma voluta da Mario Monti, quest’anno il governo ha versato alle aziende editoriali non commerciali un fiume di denari. Nel gennaio del 2014 un settimanale molto diffuso calcolava che erano rimasti in piedi contributi per quasi settanta milioni di euro, finiti a società e cooperative titolari solo del dieci per cento della diffusione nazionale. Ora abbiamo sotto gli occhi per la prima volta i dati relativi al 2013, liquidati con un procedimento che si è concluso, secondo il sito ufficiale di Palazzo Chigi, il 31 marzo del 2015.

FRA I QUOTIDIANI più noti spicca il primo posto dell’
Avvenire, 3 milioni e quattrocentomila euro, seguito da Italia Oggi (3,05 milioni), dall’Unità (2,67), dal Manifesto (1,96), dalla Padania leghista (1,36), e dal Foglio fondato da Giuliano Ferrara (1,2). Il diffuso settimanale cattolico Famiglia Cristiana brilla per la modestia dei suoi 88mila 389 euro. Nel capitolo dei contributi diretti sorprende la prestazione inattesa di Conquiste del Lavoro, organo della Cisl, titolare di un flusso di quattrini pari a 1 milione e 314mila euro. La cooperativa di giornalisti e tipografi Il Corriere mercantile di Genova ha racimolato quasi 1 milione. Questo primo comparto ha risucchiato il 56 per cento del finanziamento dello Stato. Tre «imprese radiofoniche organo di partito o di movimento politico» hanno assorbito 1 milione e 405mila euro. L’emittente romana Radio città futura (organo del movimento politico Roma Idee) ha fatto la parte del leone con 696mila euro.

LA RIFORMA di Monti, il cosiddetto decreto Peluffo, per la prima volta aveva cercato di bilanciare l’antico criterio delle copie stampate con quello della effettiva diffusione. Il blog Openpolis ha calcolato che dal 2003 al 2012 i giornali di partito hanno incassato oltre 252 milioni di euro e le radio espressione di compagini politiche 92. Sempre secondo lo stesso sito, l’80 per cento ha chiuso i battenti. La speciale classifica è guidata dall’Unità, 60 milioni di euro, seguita dalla Padania, 37,43 milioni.

I MILLE rivoli del finanziamento sono evidenti nel capitolo intitolato «Contributi alle imprese editrici di periodici esercitati da operative, fondazioni o enti morali ovvero da società la maggioranza del capitale delle quali è detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali che non abbiano scopo di lucro», il 28 per cento del contributo erogato. Poesia, della Fondazione omonima, ha riscosso 8.519 euro. Moltissimi piccoli finanziamenti sono andati a organi di diocesi cattoliche.
Italia ornitologica, organo della Federazione degli ornicoltori (allevatori di uccelli) si è vista attribuire 11.455 euro. Patria Indipendente, dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, ne ha incassati appena 2.960. Di una somma più alta, 58.416, ha beneficiato Car Audio & Fm. La rivista Chitarre ne ha totalizzati 7.737, ma il primo settembre ha tristemente annunciato, dopo 30 anni, che è stata risucchiata dal «fiume ogni giorno più grosso dei giornali che chiudono».

Fonte: IL RESTO DEL CARLINO