Roma. Giravolta di Renzi sulle case di lusso «Castelli e ville pagheranno la Tasi»

RenziI PROPRIETARI di case signorili, ville, castelli e palazzi storici pagheranno sempre Imu e Tasi. La clamorosa retromarcia del premier Matteo Renzi arriva con un lungo messaggio su Facebook, pubblicato nella serata di ieri, nel quale risponde punto per punto ai commenti che in queste ore piovono sulla manovra. Il leader Pd, dopo le critiche della minoranza bersaniana – «la norma è incostituzionale» – e dei sindacati – «regalo ai ricchi» –, rimette così mano alla revisione delle tasse sull’abitazione principale. E dice che gli immobili di pregio, in classe A/1, A/8 e A/9, non beneficeranno del taglio della legge di Stabilità, oggi in Parlamento.
Intanto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che ha definito come «non negoziabili» i tagli di tasse e ha rivendicato il lavoro chirurgico fatto sulla spending review, chiosa: «È chiaro che ci possono essere aggiustamenti a margine ma sono convito che il Parlamento riconoscerà la validità complessiva della manovra e la voterà». E sul presunto litigio con Renzi, Padoan afferma: «Questa storia va avanti da quando faccio questo mestiere e mi sono stufato di smentirla».
TORNANDO al premier, dopo avere ricordato che il suo Governo è il primo a lavorare in modo sistematico sulla riduzione delle tasse, parte da chi lo accusa di avere ripreso il programma di Silvio Berlusconi con il taglio della Tasi, precisando che la differenza c’è: «Noi non cambieremo idea come ha fatto lui nel 2011 che votò per rimettere l’Ici cambiandole soltanto il nome in Imu». Ma non solo: «Noi non faremo pagare il conto ai Comuni della differenza». La similitudine con il taglio del Governo Berlusconi del 2008, però, riguarda anche i castelli che, come per l’abolizione dell’Ici, «pagheranno». Dice ancora il premier: «I castelli furono parzialmente esentati dai governi successivi, anche di centrosinistra, perché considerate residenze storiche, ma le categorie catastali A1, A8, A9 avranno lo stesso trattamento della misura del 2008». Quindi, il taglio non le riguarderà in nessuno modo.
E non è l’unica novità sulle case emersa ieri. Secondo quanto prevede il testo della manovra in arrivo in Parlamento, i sindaci anche nel 2016 avranno la possibilità agire sulle tasse sugli immobili, utilizzando l’addizionale dello 0,8 per mille. Vengono così disinnescati i pericoli denunciati nei giorni scorsi, quando era stato paventato che il taglio delle tasse sulla prima casa avrebbe comportato anche l’eliminazione dell’addizionale, con un buco pesantissimo per le casse dei Comuni: 350 milioni. La leva dello 0,8 per mille, invece, potrà essere utilizzata e sarà caricata sulle seconde case.
RENZI, però, parla anche di contante, precisando che «il limite con il Governo Prodi era a 5mila euro. Il Governo Monti lo ha portato a mille euro. Noi ci attestiamo su una via di mezzo: 3mila euro». La misura punta ad aiutare i consumi e non aiuta l’evasione. E non può essere in nessun modo considerata il pezzo peggiore della manovra: «Davvero qualcuno può pensare che la misura sul contante, una misura semplice e giusta, rovini la legge di Stabilità e la renda incostituzionale?».
Risposte arrivano anche sul canone Rai: «Se tutti pagano, paghiamo meno. Se tutti fanno come Salvini (che afferma orgoglioso di non pagare, visto che notoriamente lui con la tv ha pochi rapporti), va a finire che gli onesti pagano di più». Quanto ai giochi, «vediamo se qualche deputato grillino, tra una scia chimica e l’altra, si accorgerà di aver detto menzogne», dopo avere letto il disegno di legge.

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