Ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma: contestate false fatture per un milione di euro. Dieci indagati
E’ stato arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza di RomaStefano Ricucci, l’imprenditore immobiliare originario deiCastelli romani noto per la scalata ad Antonveneta. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma, per i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre un milione di euro. Insieme a Ricucci è stato arrestato un secondo imprenditore, Mirko Coppola. Nell’inchiesta della procura della Repubblica di Roma dei finanzieri del nucleo di Polizia tributaria della Capitale sono coinvolti altri dieci indagati . Secondo l’accusa con l’emissione di fatture false Ricucci sarebbe riuscito a ottenere un’ingente liquidità finanziaria.
I primi guai con la giustizia l’immobiliarista li ha avuti quando ancora lavorava come dentista a Carchitti, piccolo centro urbano alle porte di Roma. Si beccò una denuncia per esercizio abusivo della professione, visto che aveva solo il titolo di odontotecnico. E’ solo un primo incidente. La zona est della capitale – quell’agglomerato di case e quartieri cresciuti abusivamente lungo l’asse della Roma-Napoli – la conosce bene. Parte il nuovo piano regolatore di San Cesareo, mette insieme i risparmi della famiglia e realizza un piccolo centro commerciale: lo vende e ottiene il capitale iniziale per avviare il suo impero immobiliare, sempre basato sul meccanismo dell’acquisto e rivendita di terreni e immobili.. E’ l’inizio della sua lunga e tormentata carriera diimmobiliarista, dove ha fiuto e capacità di giocare d’azzardo.
La sua cassaforte finanziaria, la Magiste International con sede in Lussemburgo – arrivata a possedere immobili per 500 milioni di euro – alla fine è stata forzata dai magistrati, che iniziarono a scandagliare l’enorme quantità di soldi di Ricucci dopo il tentativo di scalata alla banca Antonveneta. E’ l’epoca della caduta, quando la famosa espressione dei “furbetti del quartierino” viene ascoltata sui telefoni intercettati. Nel frattempo Ricucci era arrivato a possedere il 10% di Rcs, puntando ai salotti buoni della finanza italiana, dove però non era mai stato visto di buon occhio.
Grazie all’intesa con il finanziere bresciano Emilio Gnutti, però, nel 2001 entra nel capitale di Hopa e, sempre grazie a Gnutti, conosce diversi imprenditori e banchieri, tra cui Gianpiero Fiorani. Era il 2005, l’anno dell’apice del successo della sua Holding Magiste, macchina capace di macinare milioni di euro, gran parte dei quali virtuali. Poi, con il fallimento del 2007, arriva il crollo di quell’impero nato alle porte di Roma. Recentemente Ricucci aveva ripreso la sua attività di immobiliarista, puntando anche su Londra e Montecarlo. Oggi il suo arresto e l’avvio di un nuovo filone d’inchiesta.
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