Roma. La tegola De Luca imbarazza il PD. “Guai a ripetere il caso Marino”.

MarinoPREOCCUPAZIONE, imbarazzo, ma soprattutto nessun commento ufficiale. La reazione del Pd sull’ennesima vicenda giudiziario che vede coinvolto il governatore campano De Luca è una ‘non-reazione’. Nessuno difende De Luca, questo è un fatto, nessun renziano di ogni ordine e grado si espone ma nessuno neppure lo attacca. A ora di pranzo, a Montecitorio, si diffonde la notizia di una nota ufficiale del Pd redatta da Lorenzo Guerini, il vicesegretario, ma la voce è infondata. Escono, a due riprese, due note para-ufficiose: prima una generica indicazione di ‘fonti Pd’ parla di «piena fiducia nella magistratura, ma anche in De Luca».
CON il passare delle ore e il premere dei media esce un’altra nota, questa volta da ‘fonti’ del Nazareno semi-ufficiali, ma più rigida: «Fiducia totale nel lavoro dei magistrati, massimo garantismo verso gli indagati». L’impressione è di un imbarazzo di Renzi, oltre che del Nazareno, su una tegola che rischia di inficiare il lavoro di risanamento della Regione ma anche le prossime amministrative (si vota a Napoli). Per non dire del rischio che De Luca venga sospeso dalla Consulta e il suo governo affidato al vice per 18 mesi, con lui ‘congelato’. Sarebbe un disastro politico e mediatico, l’ennesimo, per De Luca. Ma il responsabile Giustizia del Pd, David Ermini non parla, il ministro alla Giustizia Orlando dice di essere «preoccupato per una vicenda non esaltante», ma si riferisce al coinvolgimento nell’inchiesta di un magistrato che avrebbe promesso al governatore una sentenza favorevole in una delle tante tappe dei suoi ricorsi proprio contro la legge Severino, non di De Luca. Anche la minoranza dem si adegua al ‘silenzio stampa’ e non infierisce: «Non parlo di inchieste in corso», sospira Nico Stumpo. Persino Rosy Bindi, grande accusatrice di De Luca ai tempi delle Regionali, resta muta o, meglio, si limita a un beffardo «chiedete di De Luca alla segreteria del Pd…». Come dire: l’avete voluto? Difendetelo voi. Eppure, i parlamentari – specie quelli campani – sono terrorizzati: «Non possiamo reggere una situazione così. Politicamente De Luca ci ammazzerà tutti», è la reazione anonima. Forse per questo, il solo a parlare e a prendere nettamente le distanze da De Luca è il senatore dem, ex assessore di Roma, Stefano Esposito, che all’Huffington Post dice: «È un brutta storia che farà male al Pd in Campania e altrove. Su Roma non abbiamo fatto sconti, va applicato lo stesso metodo». Per ora, però, il premier – impegnato in un vertice a Malta – è proprio quello che non vuole: «Non verrà aperto nessun nuovo caso Marino», è l’unica cosa che filtra dai suoi. Preoccupato lo è, Renzi, ma preferisce parlare delle sue riforme. E la posizione di Nello Mastursi, capo segreteria del governatore e responsabile organizzativo del Pd campano, che si è dimesso da entrambe le cariche? «Lui è il Greganti di De Luca», confida un dem campano, «non lo coinvolgerà mai, se lo facesse, allora sì che il potere di Enzo crolla».

La Stampa