Roma. Lo Stato come una famiglia. Il primo Capodanno di Mattarella

mattarellaSICURAMENTE a causa del fatto che si tratta del primo messaggio di Capodanno che il presidente della Repubblica rivolge agli italiani, sia Sergio Mattarella che i suoi più stretti collaboratori stanno mettendo, ormai da giorni, una cura speciale, a tratti quasi pignola, sia alla
location che, ovviamente, ai contenuti del suo discorso che sarà trasmesso, come sempre, a partire dalle 20.30, a reti unificate dalla Rai e anche da Mediaset e La 7.
Discorso che, però, primo indizio, sarà assai breve (non durerà oltre i venti minuti) e che, secondo indizio, vedrà il Capo dello Stato assumere un tono colloquiale, quasi «confidenziale» verso gli italiani.
Si tratterà, cioè, di una sorta di «discorso del caminetto», alla Franklin Delano Roosevelt o, per trovare paragoni con i suoi predecessori italiani, alla Sandro Pertini, che parlava dal salotto, pipa in mano. Mattarella traccerà il bilancio dell’anno passato come fosse quello di una famiglia: in maniera intima, raccolta.
Ecco perché, terzo indizio, il presidente sta studiando con i suoi collaboratori un’ambientanzione speciale e diversa dal recente passato di tutti i discorsi presidenziali. Probabilmente si farà riprendere dalle telecamere in un salotto, quello del suo appartamento privato al Quirinale, che si trova al piano di sopra rispetto al tradizionale studio di lavoro della Palazzina, e cioè nello stessa ala del palazzo che affaccia sui Giardini. Una location “calda” e ben diversa d al suo abituale ufficio di lavoro.

MA SE l’ambiente sarà «familiare», a maggior ragione lo saranno i contenuti del discorso di Capodanno di Mattarella. Non sarà, cioè, un discorso «politico» in senso stretto, il suo, come è stato quello tenuto davanti alle alte cariche dello Stato il 21 dicembre. Se, in quell’occasione, Mattarella si è speso molto sulla necessità e l’urgenza di fare le riforme, incitando le istituzioni a «fare squadra», ma anche ammonendo i diversi centri di comando politici a evitare «inutili sovrapposizioni», stasera il presidente della Repubblica parlerà al cuore degli italiani cercando di toccare e dimostrare di avere a cuore la loro vita quotidiana.
Non a caso, Mattarella si è riletto gli appunti presi negli incontri avuti con le molte associazioni e organismi di volontariato saliti al Colle in questi mesi e si è fatto selezionare una serie di lettere che tanti cittadini comuni hanno inviato al Quirinale via e-mail.
Obiettivo del Presidente è rianimare l’orgoglio appassito dell’essere italiani e trasmettere loro fiducia. Quasi una cura «energizzante» per un Paese provato e che ha bisogno anche di un’iniezione di ottimismo, oltre che della ripresa economica. Tre le sfide generali quanto cruciali che Mattarella affronterà nel discorso (lavoro, con particolare riferimento alla disoccupazione al Sud e a quella giovanile, emigrazione/immigrazione, terrorismo/attentati) unite da un unico filo rosso: quell’idea di Stato-comunità che è nelle corde di un cattolico democratico di sincera schiatta come Mattarella. E che vede, appunto, nello Stato, non un nemico, ma una famiglia.

Resto del Carlino