Roma. L’Ue: flessibilità contro il terrorismo. Renzi aumenta i fondi per la sicurezza

renzi 4LE SPESE antiterrorismo «sono straordinarie» e in quanto tali devono trovare un trattamento «straordinario» da parte della Ue «nell’ambito del patto di Stabilità», dice Jean-Claude Juncker. La posizione del presidente della Commissione europea viene immediatamente condivisa dal premier italiano. «Se non fosse un momento delicato – commenta Renzi – verrebbe voglia di dire ‘dovevamo pensarci prima’. L’Italia per prima lanciò, poco più di un anno fa, questa proposta». Poi ricorda il dibattito di allora: «Il patto di Stabilità non si deve applicare, genericamente, alle spese della Difesa, dicemmo. Mi fu detto di no, oggi le cose cambiano. Mi sembra un fatto positivo, giusto e sacrosanto», sottolinea. E aggiunge: «Quello che vale per la Francia, varrà anche per l’Italia».
Poi Renzi – che parla a
Skytg24 – spiega dove vuole mettere gli annunciati soldi in più: sicurezza, intelligence, periferie. E ribadisce: niente parola ‘guerra’, «anche se rispetto Hollande che la usa, niente leggi speciali, nessuna modifica alla Costituzione, lungi l’idea di annullare il Giubileo».
La filosofia esplicitata dal premier è questa: «Tenere alti i livelli di sicurezza senza rinchiuderci, intensificare i controlli senza rinunciare alla libertà e alla nostra identità, niente isteria e nessuna sottovalutazione. L’Italia ha una grande forza di reazione», spiega.
Guarda caso le stesse, identiche, parole usate dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (i due si tengono in continuo e fattivo contatto): la linea è di non farci ‘snaturare’ dal terrorismo. Più soldi per la sicurezza, dunque.
«La legge di Stabilità del 2016 aveva già previsto più risorse, rispetto al 2015, in questo settore. Nei prossimi giorni verificheremo se possiamo metterne altri», specifica il premier, convinto che, su questo terreno, riuscirà a capitalizzare il consenso di quasi tutte le attuali opposizioni. Renzi spiega che presenterà «una proposta a tutte le forse politiche per un investimento ulteriore sulla sicurezza» (tra i nuovi poteri, l’autorizzazione diretta del premier a operazioni di intelligence estere e forti investimenti nella cyber-security), ma anche, «sul recupero delle periferie» (già previsti, a oggi, 100 milioni).

PER ORA, a palazzo Chigi si registra positivamente all’emendamento che assegna all’intelligence 20 milioni in più, dentro la legge di Stabilità. Provvedimento che va bene a quasi tutti i partiti come la modifica al decreto missioni (alla Camera) che riceve più consensi rispetto alle critiche, anche a sinistra. Per il resto, Renzi manda messaggi anti-xenofobi e anti-leghisti sul fronte interno («non serve chiudere le frontiere per combattere il terrorismo») e, sul piano della diplomazia internazionale, sposa l’idea di Putin di una «grande coalizione internazionale contro l’Isis», ma specifica «non ci sono soldati italiani sul terreno» e dice «no a una Libia-bis».