IL DISEGNO di legge sull’omicidio stradale supera anche la seconda lettura alla Camera, con 276 voti a favore, 20 contrari e 101 astenuti. La Lega Nord aveva annunciato il suo sì nel voto finale, attraverso la dichiarazione del deputato Marco Rondini: «Questo provvedimento, bollato come pessimo esempio di populismo penale da chi è lontano anni luce dalla realtà, al contrario rende finalmente giustizia ai parenti delle vittime». Astenuti all’ultimo giro i Cinquestelle che hanno giudicato le norme non sufficienti, ma comunque un primo passo. Astenuta anche Forza Italia. Contraria Sel.
Questi i punti più significativi, che dovranno essere esaminati dal Senato in terza e ultima lettura: fino a 12 anni di carcere per chi uccide al volante in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe (ma in caso di omicidio plurimo e lesioni la condanna può essere anche di 18 anni), aumento della pena fino a due terzi per il«pirata che fugge senza prestare soccorso, ritiro della patente fino a un massimo di 30 anni in caso di fuga, arresto in flagranza di reato (obbligatorio solo nei casi più gravi) e raddoppio dei termini di prescrizione.
Le votazioni erano riprese nel pomeriggio. In mattinata lavori a tutto gas con l’approvazione di 4 degli 8 articoli del provvedimento: via libera, fra l’altro, alla riscrittura del comma 4 dell’articolo 1, contenuta in emendamenti identici dei Cinquestelle e del Pd, che aumenta da 4 a 5 anni la pena minima (fino a 10 anni quella massima) prevista per gli imputati colpevoli di aver provocato vittime guidando «in lieve stato di ebbrezza, per eccesso di velocità, passaggio col rosso, circolazione contromano o a seguito di sorpasso in corrispondenza di attraversamento pedonale o di linea continua».
PER le modifiche apportate in aula, il testo integrale torna al Senato. Che dovrebbe chiudere entro l’anno: «Abbiamo discusso le modifiche con il relatore, per evitare un nuovo ping pong tra le due Camere», fa sapere la relatrice di Montecitorio, la deputata Pd Alessia Morani. Conferma il collega di partito Paolo Gandolfi: «Se a Palazzo Madama faranno presto come abbiamo fatto noi, per Natale ci sarà la legge».
L’articolo 2, che punisce il nuovo reato di lesioni personali stradali gravi o gravissime, prevede pene varianti da 1 anno e 6 mesi a 7 anni ed elimina la possibilità alternativa della multa da 500 a 2.000 euro. L’articolo 3, che contiene modifiche al coordinamento delle violazioni al Codice della strada con le norme del Codice penale, ha registrato la seconda confluenza di voti dei grillini. Risultato: 344 sì, 32 no e 45 astenuti.
Nella maggioranza, invece, particolare soddisfazione nelle file di Scelta civica per l’ok dell’aula (374 sì, 3 no e 28 astensioni) a un emendamento all’articolo 4 presentato come anti-lobby.
IN COMMISSIONE era passata una norma che avrebbe permesso solo a ingegneri e periti industriali di effettuare consulenze per il pm nei casi di omicidio stradale e lesioni. L’articolo 4 disciplina anche il prelievo coattivo di campioni biologici in caso di incidenti stradali che causano vittime. Con l’approvazione di un nuovo emendamento all’articolo 5, l’obbligo di arresto in flagranza di reato per i guidatori che uccidono scatterà solo quando saranno trovati in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro o sotto l’effetto di droghe (pena prevista da 8 a 12 anni). Prima della modifica, l’arresto era sempre automatico in caso di omicidio e facoltativo in caso di lesioni.
Resto del Carlino