«NON AVREI lasciato fuori 30mila obbligazionisti perché non si tratta certo di speculatori», dice Silvio Berlusconi. Per il leader di Forza Italia il rischio è che, adesso, «venga meno la credibilità dell’intero sistema» bancario. La tensione politica è in crescendo, durissimo l’affondo di Renato Brunetta, dopo aver ascoltato le parole di Padoan in Commissione: «Mi viene l’atroce dubbio che abbiate barattato la flessibilità in Europa – dice l’azzurro rivolgendosi ai componenti del governo – per comprarvi il consenso con l’uso del fondo interbancario che avrebbe potuto in parte risolvere la situazione».
I 5 STELLE, dal canto loro, puntano a far «ritirare il decreto salva-banche – sostiene Di Maio – per avviare poi un percorso di trasparenza». Intanto, sotto attacco c’è Bankitalia, nel mirino non solo dell’Unione Consumatori, che ha presentato un esposto alla Procura per ‘omissione di controllo’, ma anche degli stessi 5 Stelle, che hanno presentato un altro esposto sia alla Procura sia alla Corte dei Conti per arrivare ad avere «chiarezza su responsabilità ed omissioni». Vincenzo Visco, governatore di via Veneto, si dice pronto a giurare, come è logico in questi casi, che l’operato della vigilanza di Bankitalia sulle quattro banche fallite sia stata inappuntabile («Siamo sicuri di aver fatto del nostro meglio»), ma la Consob dovrebbe diventare arbitro dei casi degli obbligazionisti raggirati, fatto che ha messo ancora sul piede di guerra gli stellati: «Sarebbe come mettere la toga di giudice all’imputato». Ma la Ue ha già dato l’ok. Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti, ritiene invece che «la soluzione più ragionevole resti quella prospettata in origine (e accettata anche dall’Abi): ricorrere al Fondo interbancario di tutela dei depositi. Quindi, denaro privato, non pubblico. Ha fatto malissimo il governo a subire il veto Ue».
CHIEDE di «non speculare politicamente» sulla vicenda Maurizio Lupi, ex ministro e presidente dei deputati di Area popolare. «È interesse di tutti, governo, maggioranza e opposizioni – dice Lupi – accertare le responsabilità della situazione creatasi, tutelare i risparmiatori e garantire solidità al sistema del credito».
La stampa